In questa stagione di maturità umana e professionale, Paola Ferrari ha deciso di condividere con il pubblico i passaggi più dolorosi, inquietanti e complessi della sua esistenza per testimoniare come e quanto quel silenzio abbia segnato il suo percorso e possa rivelarsi di supporto a chi non ha ancora avuto la determinazione di affrontare la violenza al pari della malattia.
Ospite di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno” la conduttrice e giornalista, volto storico della Rai, ha deciso ancora una volta di rompere il silenzio sul rapporto con sua madre, figura che ha profondamente inciso sulla sua psiche e sulla sua serenità, e toccare poi con una forza invidiabile il tema della malattia che l’ha colpita.
- Paola Ferrari e l'infanzia segnata dalla madre
- La confessione in diretta sulle percosse
- Le scelte complicate, in politica e in famiglia
Paola Ferrari e l’infanzia segnata dalla madre
Paola Ferrari ha intrapreso la carriera televisiva giovanissima, appena sedicenne, divenendo una delle centraliste di Portobello – storico format dei format della televisione italiana – e muovendo così i primi passi nel piccolo schermo. Già allora, aveva rivelato, si era dovuta barcamenare a causa di una situazione complessa a livello familiare e che l’aveva indotta a scelte drastiche. Di sua madre ha detto:
“Non mi hanno mai voluto. – ha rivelato ai microfoni di Serena Bortone, parlando della malattia mentale di sua madre e dell’assenza di suo padre – Quello che ho subito è stato veramente molto, molto pesante”.
La confessione in diretta sulle percosse
Purtroppo ha subito percosse e ne narra i dettagli con gli occhi di chi ha vissuto quel baratro, con trasporto ma anche un certo distacco nel ricostrire le condizioni, il contesto e l’ambiente:
“Mia madre era molto violenta, picchiava me e mia nonna. Ha tentato di uccidermi tre o quattro volte. La situazione in casa era insostenibile. Sono cresciuta nella paura, vedevo il diavolo nei suoi occhi”. “Non ho mai ricevuto un abbraccio d’amore da mia madre o da mio padre”. Quell’amore, che da bimba le è tanto mancato, lo ha poi riversato sui suoi figli e sulla famiglia che si è creata, il suo porto sicuro. Ma qualcosa è rimasto: “Negli anni ho fatto un discreto lavoro su me stessa, ma rimangono ancora dei punti oscuri in me”.
Paola Ferrari e suo marito, Marco De Benedetti
Le scelte complicate, in politica e in famiglia
Oggi che Paola Ferrari è una professionista che ha palesato nella politica, negli scontri familiari con suo suocero Carlo De Benedetti e anche nella stessa Rai la sua indubbia personalità e anche il coraggio delle sue posizioni, teme solo ed esclusivamente quella sofferenza che tocca le persone a lei più care: i suoi figli, Alessandro e Virginia, e suo marito, Marco.
“La sfida più grande che ho affrontato è stata la malattia”. “Ho avuto un cancro della pelle al viso: quando l’ho saputo, ho reagito con grande reattività. Poi mi sono spaventata, in fondo sono una donna che lavora anche con il suo viso. Per fortuna abbiamo dei medici straordinari e il cancro è diventato un male molto spesso curabile”. Una condizione che ha condiviso per onestà nei riguardi del pubblico, senza cercare altre finalità.
“Io avevo paura, oggi non ho più paura di nulla. Solo della malattia dei miei figli o di mio marito Marco. Non ho paura neanche della morte, perché ho fatto tanto”, ha affermato la Ferrari dimostrandosi ancora una volta capace di frasi e concetti potenti, seppure in un contesto apparentemente leggero, ma pregnante come in questo talk martedì pomeriggio.