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Paralimpiadi, Russia shock: minacce di morte agli atleti ucraini

Fonti interne al Villaggio Olimpico di Pechino hanno rivelato come alcuni esponenti di Russia e Bielorussia abbiano attaccato via messaggio i rappresentanti della nazione di Zelensky.

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Ha suscitato grande clamore il dietrofront dell’IPC (il Comitato Paralimpico Internazionale riguardo alla partecipazione alle Paralimpiadi degli atleti russi e bielorussi, prima ammessi e poi esclusi dalla rassegna a cinque cerchi con un provvedimento che ha innescato una luna coda di polemiche.

Paralimpiadi, la rivelazione sugli atleti russi

La decisione dell’IPC, come è stato poi spiegato, si è resa necessaria per l’aggravarsi di alcune situazioni nelle ultime ore. Fra queste vi è senza dubbio il clima sempre più pesante all’interno del Villaggio Olimpico dove, come ha rivelato Richard Whitehead (atleta britannico amputato) gli atleti russi e bielorussi si sono resi protagonisti di comportamenti davvero oltraggiosi.

“Ho sentito molti messaggi d’indottrinamento all’interno della comunità russa, e messaggi che gli atleti russi stanno inviando agli atleti ucraini sui bombardamenti delle loro case” ha rivelato l’inglese a a Good Morning Britain.

“Li ho visti e includono minacce di bombardare le loro famiglie a casa. È terribile. È un comportamento disgustoso”.

Paralimpiadi, l’esclusione delle nazioni belligeranti

Alla luce di questi atti ostili, l’IPC non ha potuto non procedere con l’estromissione delle rappresentative russe e bielorusse, scelta che Luca Pancalli (presidente del comitato Paralimpico italiano e nel board dell’IPC) ha spiegato in questa maniera:

“La prima nostra decisione andava esattamente nella direzione indicata dal presidente Zelenski, quella di saper distinguere le decisioni del Governo russo da quello che è invece il popolo russo. Poi nelle ore successive sono cambiate delle situazioni, sono anche intervenuti alcuni governi sulle proprie delegazioni e anche il clima al Villaggio è diventato più pesante. Per salvare la Paralimpiade non si poteva fare altrimenti”.

Guerra Ucraina, la posizione del Comitato Paralimpico Internazionale

Anche il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale Andrew Parsons ha voluto esprimere solidarietà all’Ucraina e condannare con fermezza il conflitto innescato dalla Russia, una guerra questa che contrasta con lo spirito e le normative olimpiche.

“Sono inorridito da ciò che sta accadendo nel mondo in questo momento. Il 21° secolo è un momento di dialogo e diplomazia, non di guerra e odio. Noi di IPC aspiriamo a un mondo migliore e più inclusivo, libero da discriminazioni, odio, ignoranza” ha detto nel suo discorso durante la cerimonia d’apertura il numero uno del Comitato paralimpico internazionale.

“Il Movimento Paralimpico invita le autorità mondiali a riunirsi, come fanno gli atleti, e promuovere la pace, la comprensione e l’inclusione. Il mondo deve essere un luogo di condivisione, non di divisione. La Tregua per la Pace durante i Giochi Olimpici e Paralimpici è una risoluzione delle Nazioni Unite adottata per consenso da 193 Stati membri alla 76a Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Deve essere rispettato e osservato non violato” ha infine ricordato con tono deciso Parsons.

Paralimpiadi, Russia shock: minacce di morte agli atleti ucraini Fonte: Getty

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