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Parigi 2024, scocca l'ora di Egonu e dell'Italvolley: "Siamo forti". Repubblica Dominicana con un caso doping

Domenica mattina alle 9 debutta l'Italia di Velasco, opposta alla Dominicana (che perde Eve per doping). Egonu trasmette sicurezza: "Siamo sulla strada giusta".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il ritornello è sempre lo stesso, da settimane se non da mesi: il volley femminile non ha mai conquistato una medaglia nei tornei olimpici ai quali ha preso parte, e pensare che questa possa essere la volta in cui le ragazze di Julio Velasco possano restare giù dal podio appare oggettivamente improbabile. Ma nella vita (anzi, nei giochi olimpici, parlando in termini pallavolistici), mai dare niente per scontato: la pagnotta l’Italia se la dovrà guadagnare, a cominciare dal debutto con la Repubblica Domicana, alle prese invero con problemi decisamente inattesi.

Dominicana, primo caso doping: fuori Lisvel Eve

Perché domani mattina (ore 9), quando scatterà il torneo femminile, la nazionale caraibica dovrà fare a meno di Lisvel Eve: la centrale è stata infatti trovata positiva a un controllo antipdoping, e lei stessa ha ammesso di aver utilizzato un mese fa un farmaco denominato Furosemide, allo scopo di trattare un fastidio alle gambe.

Immediata la sospensione della giocatrice, sostituita da Geraldine Gonzalez, cioè la “riserva viaggiante” che era stata portata a Parigi dalla selezioni dominicana. Un intoppo che pure non dovrebbe far perdere troppo il sonno alle italiane, che sanno di dover partire subito forte per poi concentrarsi sulle sfide contro Olanda (giovedì 1° agosto) e soprattutto Turchia (domenica 4 agosto).

Egonu vuol dire fiducia: “Sulla strada giusta”

Ad ogni modo, tutti i riflettori sono accesi soprattutto sulla nazionale azzurra, di cui Paola Egonu è la naturale leader. Una leader che ha saputo beneficiare dalla presenza di uno staff tecnico di livello assoluto, dove non solo Velasco ma anche i vice Barbolini e Bernardi (e sarebbe dovuto andare anche Gaspari, ex tecnico di Paola a Milano, sostituito dalla prossima stagione da Stefano Lavarini) rappresentano dei valori aggiunti per aiutare le ragazze a prendere ancor più coscienza dei propri mezzi. “Ci aiutano tanto perché ci consentono di vedere cose che altrimenti dal campo faremmo fatica a notare, e questo certamente è di grande aiuto per tutte noi”, spiega l’opposto di Cittadella.

Carica e concentrata per immergersi a piene mani in un’avventura dalla quale sente di dover raccogliere tanto. E forse fare anche i conti col passato. “Sono contenta ed emozionata di essere qui a Parigi. Abbiamo fatto un gran lavoro durante l’estate, con la VNL che c’ha detto che siamo sulla strada giusta. Abbiamo avuto tempo e modo di lavorare su molti aspetti del gioco e questo ci ha permesso di prendere ancora più coscienza dei nostri mezzi”.

Mature per ambire al podio: le scelte di Velasco

Il debutto sulla carta appare perfetto per rompere il ghiaccio: “Non vediamo l’ora di scendere in campo. Certo, farlo così presto al mattino rappresenterà una novità per molte di noi, ma abbiamo la maturità e la consapevolezza per sapere quello che c’è da fare. Personalmente sento di avere una testa diversa, più esperienza ma anche la grinta di sempre. Ha ragione Velasco: pensiamo al presente e non guardiamo troppo oltre”.

Pensare a un passo alla volta, andare avanti per step: la ricetta di Paola è la stessa utilizzata da Julio nelle ultime settimane, che hanno portato in dote il brutto infortunio di Alice Degradi (sostituita da Loveth Omoruyi) ma anche tante sedute di lavoro specifiche per correggere quelle poche cose che non avevano funzionato lungo il cammino.

Adesso c’è solo da andare in campo: l’Italia lo farà con un sestetto base ormai definito, con Orro al palleggio ed Egonu opposto, Bosetti e Sylla in banda, Fahr e Danesi al centro e De Gennaro libero. Ma con carte pesanti da poter calare dalla panchina: il “doppio cambio” con Cambi e Antropova, Lubian prima alternativa sottorete e le giovani Giovannini e Omoruyi per provare a far rifiatare le schiacciatrici, oltre ad alleviare loro i pensieri in ricezione. Insomma, una squadra da medaglia. Anche se gli scalini da salire non saranno pochi.

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