Patrice Evra alle prese con una tegola giudiziaria. L’ex nazionale francese che ha militato in squadre come il Manchester United, il West Ham e, nel mezzo, anche la Juventus, è stato condannato a 12 mesi di carcere dal tribunale penale di Nanterre. Pena che prevede la sospensione condizionale (circostanza che si applica a sentenze non superiori ai due anni di reclusione) e l’esecuzione provvisoria. Ma per quale motivo il difensore si è ritrovato inguaiato in questo modo?
- L'accusa a Patrice Evra da parte dell'ex moglie
- Lo scambio di accuse tra i due ex coniugi
- I precedenti guai di Evra con la giustizia
L’accusa a Patrice Evra da parte dell’ex moglie
L’accusa mossa al 43enne riguarda il fatto che l’ex terzino non abbia corrisposto all’ex moglie con cui si è sposato nel 2007, Sandra Evra, una cifra che si aggira sui 900.000 euro di alimenti dopo la causa di divorzio, intrapresa nel 2020. Divorzio però il cui iter ancora non si è concluso.
Il tribunale di Nanterre ha così condannato Patrice Evra, che dovrà sottostare ad una serie obblighi stabiliti dal giudice. Secondo la procura l’ex terzino è colpevole di abbandono familiare nei confronti della madre dei suoi due figli. I fatti contestati riguardano il periodo tra il primo maggio del 2021 e il 28 settembre 2023.
La condanna inflitta (e contestualmente sospesa, ricordiamo), come abbiamo visto, è di 12 mesi, ma oltre a ciò il francese dovrà pagare alla moglie 4.000 euro come danni morali, più 2.000 euro di spese procedurali.
Lo scambio di accuse tra i due ex coniugi
L’avvocato di Evra, Jerome Boursican, ha assicurato che verrà fatto ricorso immediato da parte del suo assistito. “I fatti sono controversi”, lasciando intendere una realtà più complessa che verrà comunque appurata nelle sedi competenti. L’ex terzino comunque si difende, asserendo di aver pagato alla moglie ciò che fosse dovuto: in particolare “un appartamento, una villa con piscina più un prestito di circa due milioni di euro” che l’ex compagna “non vuole restituire”.
La legale di Sandra Evra si è invece augurata che la controparte comprenda “che non può ritenersi al di sopra della legge” e che non può abbandonare la compagna che conosce dall’età di 15 anni e che lo ha sempre sostenuto nella sua carriera da calciatore.
I precedenti guai di Evra con la giustizia
In passato Evra, che concluse la sua carriera da calciatore nel 2019, ha fronteggiato altre controversie con la giustizia: nel 2019 dovette pagare una multa di 1.000 euro per un insulto omofobo durante una diretta social. Inoltre corrispose 1.500 euro di danni più 1.000 euro a testa di spese legali a due associazioni costituitesi parte civile, Mousse e Stop Omofobia.