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Pianese, la Serie C è realtà: l'impresa di Prosperi, c'è gioia sul Monte Amiata

La cavalcata trionfale dei toscani, capaci di superare anche avversarie blasonate come Grosseto e Livorno. La proprietà Sani non si è mai nascosta

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Dopo cinque anni di astinenza, la Pianese ritrova la C e il professionismo. È la cavalcata trionfale targata Fabio Prosperi, accompagnato dal lavoro del direttore Francesco Cangi e dalla visione del presidente Maurizio Sani. Del resto, il numero uno del club di Piancastagnaio (Siena) è stato uno dei primi a non nascondersi nell’arco del campionato, vinto con merito dinanzi al Follonica Gavorrano e a società più blasonate come Grosseto e Livorno. Un girone E di Serie D equilibratissimo, ma guidato dai bianconeri per larghi tratti della stagione. È tempo di scoprire i segreti del successo ottenuto alle falde del monte Amiata.

La cavalcata trionfale della Pianese: è Serie C dopo 5 anni di attesa

La Pianese del patron Sani ha conquistato la promozione in Serie C lo scorso 28 aprile, staccando Grosseto, Livorno e, soprattutto, Follonica Gavorrano che ha chiuso al secondo posto del gruppo E della D. 68 punti in 34 partite per la formazione bianconera, che ha condotto il girone con maturità e consapevolezza, superando anche momenti difficili e tanti punti persi con le “piccole” del campionato. Mai persa, però, la competitività. Per distacco, l’undici di Prosperi è stato il miglior attacco del raggruppamento, ma anche la sesta difesa delle 18 impegnate. Un dato in controtendenza con la “scuola italiana”.

Numeri da record per gli elementi offensivi della Pianese, con Guglielmo Mignani capace di arrivare a quota 20 senza tiri dal dischetto. In doppia cifra anche Ledonne e Mastropietro, con 10 reti ciascuno. Una squadra capace di superare anche la sua “pareggite”, con 11 segni X messi a referto, che hanno condizionato il cammino della compagine di Piancastagnaio nella fase centrale del campionato (6 pari di fila, ndr). In quel frangente, fondamentale il supporto della società e dell’area tecnica, con un mercato di dicembre che ha solo arricchito l’organico bianconero, senza rompere equilibri predefiniti.

Dall’ultima volta in terza serie, ne è passata di acqua sotto i ponti. Dalla retrocessione dalla C, arrivata ai playout contro la Pergolettese, al duello dello scorso anno con l’Arezzo, fino alla mancata domanda di ripescaggio dopo la vittoria dei playoff di D. Una stagione più tardi, tocca alla Pianese di Maurizio Sani festeggiare il meritato ritorno tra i professionisti, con rinnovate ambizioni e l’obiettivo di consolidarsi nel calcio che conta.

Il lavoro di Fabio Prosperi

Fabio Prosperi non è mai una scelta banale. Pescarese doc, da anni apprezzato in quarta serie, è più volte finito nel mirino di diversi club di Lega Pro, categoria nella quale ha esordito sulla panchina del Taranto nell’annata 2016/17. Poi, tanta gavetta, fino ad arrivare alle due stagioni alla guida del Vastogirardi, dove ha collezionato ben 72 apparizioni, e alla firma con il Campobasso nel 2022, nell’estate che sarà ricordata per la mancata iscrizione dei molisani al campionato di Serie C. Da lì, un mese poco fortunato con la Sambenedettese e l’attesa della chiamata giusta, arrivata nel maggio 2023.

“È difficile anche renderci conto di quello che siamo riusciti a fare – ha dichiarato dopo la promozione mister Prosperi, pensando al recente passato – ma tolte le prime giornate la Pianese è stata praticamente sempre in testa alla classifica. Le partite in cui eravamo secondi le abbiamo vinte tutte, segno che i ragazzi hanno voluto a tutti i costi arrivare fino in fondo. Non posso che ringraziarli, – ha aggiunto – mi hanno dato veramente tutto, professionalmente parlando ho tolto loro la vita”. Parole che richiamano quelle di un giovane Antonio Conte, pronto a spremere fino all’ultima goccia di sudore i suoi ragazzi, pur di arrivare all’obiettivo finale. Una soddisfazione enorme per squadra e allenatore, con Prosperi chiamato al definitivo salto di qualità.

Fonte:

Chi è Maurizio Sani, presidente della Pianese e della Stosa Cucine

Banali non sono di certo la proprietà e le origini della Pianese. Per un club che rappresentano un paesino toscano di circa 4.000 anime, avere un imprenditore del calibro di Maurizio Sani è senza dubbio motivo di vanto. Il presidente del sodalizio bianconero è anche numero uno della Stosa Cucine, azienda che da oltre 60 anni produce cucine italiane di qualità, classiche e moderne, riconosciute e apprezzate per innovazione e design in Italia e all’estero.

Ha più volte preso, lasciato e ritrovato le redini della società toscana, essendo legato in maniera indissolubile alla realtà di Piancastagnaio. Del resto, il brand Stosa Cucine viene valorizzato attraverso il lavoro di più di 300 operai, un quarto dei quali è originario del comune che rappresenta da sempre la Pianese Calcio. A tutti gli effetti un colosso, figlio di una falegnameria sorta nel 1964 in provincia di Siena, ai piedi del monte Amiata.

Ecologia, sostenibilità e riciclo. E dal 2018, tutto viene prodotto e lavorato all’interno della sede principale, senza disperdere energie e valori all’esterno dei confini nazionali. L’espansione di Stosa, però, non ha mai avuto limiti geografici: “Stiamo vivendo uno sviluppo interessante in paesi come Kenya, Namibia ed Etiopia – ha affermato alla rivista Forbes David Sani, direttore commerciale dell’azienda –. Siamo passati dai 109 milioni di fatturato del 2020 ai 183 milioni del 2022, ha precisato il dirigente della Stosa Cucine, in attesa del resoconto relativo al bilancio dell’ultimo biennio. Una crescita tangibile, che va di pari passo con il cammino e il futuro della formazione bianconera.

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