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Pistocchi attacca ancora Chiellini: il web si scatena

Il giornalista lancia una nuova critica al difensore della Juventus e alla sua autobiografia

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Pistocchi attacca ancora Chiellini: il web si scatena Fonte: ANSA

L’autobiografia di Giorgio Chiellini è stata vera e propria manna dal cielo. Con i campionati fermi, il racconto del difensore juventino e della sua carriera in bianconero ha infatti creato tanti argomenti di discussione soprattutto sui social, e non sono mancate le polemiche. Dopo i casi che hanno riguardato Balotelli e Felipe Melo, sono emerse anche le parole su Vidal e poi su Sergio Ramos.

Un crescendo di polemiche che continue visto che ora l’ennesimo attacco arriva da Maurizio Pistocchi che critica lo juventino per le sue parole per il famoso rigore di Champions League contro il Real Madrid. Su Twitter il giornalista lancia il suo attacco: “Dall’autobiografia di Giorgio Chiellini, sul rigore di Benetia/Luca Vasquez: “Non puoi dare quel rigore al 93’50”. Nella finale 2019 Liverpool-Tottenham: rigore dopo 26 secondi. Troppo presto? Per favore”

Le reazioni dei social

E ovviamente anche in questa occasione le parole del giornalista, da molti ritenuto anti-juventino, non sono passate inosservate. Tanti si schierano dalla sua parte sulle decisioni arbitrali in oggetto, altri invece lo criticano aspramente: “Se un giocatore di 94 kg è palesemente in ritardo su uno di 64 kg che è anche solo davanti alla porta vuota il rischio di travolgerlo c’è, eccome. E’ andata male. Stavano facendo un partitone, per me resta una prestazione fantastica. Comunque rigore lampante”, sostiene Matteo.

E c’è chi sostiene che il rigore dato in quella gara di Champions non sarebbe mai stato assegnato in Italia: “Oggettivamente, se fai l’arbitro in Italia, un rigore così brutalmente junventicida non puoi darlo, altrimenti non arbitri mai più. Chiellini è stato abituato così e non è certo colpa sua”.

Critiche a Chiellini

Il capitano della Juventus è finito sotto il fuoco incrociate delle polemiche in molte circostanze e le sue parole per la direzione arbitrale continuano a far discutere: “Il punto non è se c’è o meno (anche se è nettissimo) – sostiene Paolo – Il punto è che non ci si lamenta dell’arbitro se da una vita hai rotto le scatole a tutti dicendo che l’arbitro è l’alibi dei perdenti”. Anche Daniele ha una visione simile. “Questo ha in testa un regolamento tutto suo. Giocatore fortissimo perché sempre protetto dal sistema. Avrà preso 150 cartellini in meno di quelli che meritava”.

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