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Pizzaballa, il cugino dell'ex portiere tra i candidati a diventare Papa: "Manco io avevo la sua figurina"

Pierluigi difese la porta di Atalanta e Roma ma divenne celebre grazie alla Panini, Pierbattista è un cardinale che potrebbe salire al soglio

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Se Papa Francesco è stato il Pontefice che più ha amato il calcio nella storia del Vaticano (era in grado di recitare a memoria le vecchie formazioni del San Lorenzo) ed ha un pronipote che ha giocato nei dilettanti, il prossimo Papa potrebbe avere un legame ancor più diretto col mondo del pallone. Pierbattista Pizzaballa, che dal 2023 è patriarca di Gerusalemme dei Latini, è stato nominato cardinale proprio da papa Francesco ed è uno dei nomi più accreditati per prendere il suo posto assieme a Matteo Maria Zuppi e Pietro Parolin, ma la curiosità è che si tratta di un cugino dell’ex portiere Pierluigi Pizzaballa.

Chi è Pierbattista Pizzaballa

Originario di Cologno al Serio (provincia di Bergamo), con precoce vocazione ecclesiastica, è entrato in seminario da ragazzino e nel 1985, a vent’anni, è entrato nell’ordine dei frati minori a Ferrara. Cinque anni dopo è stato ordinato sacerdote a Bologna e, trascorso un breve periodo a Roma, si è trasferito in Terra Santa, a Gerusalemme. Il suo ordine di appartenenza è quello dei francescani: ha compiuto 60 anni proprio il giorno della morte di Bergoglio.

Il cardinale e la figurina introvabile

Pierbattista è il figlio del cugino del portiere dell’Atalanta. Fu lui stesso a rivelarlo al Corriere della sera ne 2019: “Sì. Pier Luigi Pizzaballa, il portiere dell’Atalanta, è cugino di mio padre. Anch’io, come tutti, facevo la raccolta delle figurine; e anch’io, come tutti, Pizzaballa non l’ho mai trovato”.

La carriera di Pierluigi Pizzaballa

Ancora oggi il nome del portiere è associato alla storia delle figurine Panini, un’immortalità che è insieme una condanna perchè mette in secondo piano i suoi meriti sportivi. Gran portiere fu Pizzaballa: 302 presenze in serie A con Atalanta (due volte, vinse anche una storica coppa Italia) Roma, Verona e Milan. Forte nelle uscite, vestiva quasi sempre di nero e per anni ha parato a mani nude.

Nato a Verdello, figlio di un fornaio e di una casalinga, otto tra fratelli e sorelle, la necessità di lavorare per portare il pane a casa; Pizzaballa – prima di diventare professionista – lavorò come commesso in una drogheria. Quel cognome sembrava potesse essere un ostacolo per la sua carriera («Ma io non l’ho mai rinnegato. Ci fu chi mi disse che con quel nome non sarei mai diventato un calciatore»).

Quando giocava era introvabile (come figurina), adesso basta andare a Gorle, a due passi da Bergamo, e lo si trova sempre, su un campetto di periferia a insegnare calcio ai bambini a più di 80 anni. Dall’80 al ’90 ha lavorato all’Atalanta come responsabile del vivaio e consigliere. «Avrei voluto restare, la società ha fatto scelte diverse. Ma ho lanciato tra gli altri Donadoni, Tacchinardi, Locatelli».

La leggenda della figurina introvabile

Ma come nacque la storia della figurina che non usciva mai per completare l’album Panini? Pizzaballa raccontò che quando il fotografo della Panini raggiunse il ritiro dell’Atalanta per fare le foto ai giocatori – era l’estate del 1963 – lui era infortunato, a casa con il gomito fratturato. Il fotografo lasciò perdere, non tornò e annunciò alla Panini che la foto di Pizzaballa non c’era.

“Quando arrivò il momento di ripescare Pizzaballa per metterlo nella pagina dei titolari, dovettero ristamparla, così per un certo periodo risultò introvabile”. Lui però ce l’ha in casa come rivelò a La Repubblica: “Me la regalò un professore di Avellino. Se dovessi andare in crisi economica la metterò all’asta, chissà quanto vale. All’inizio mi dava un po’ di fastidio perché si parlava di me come se fossi una figurina e non un giocatore, ma poi nel calcio qualcosa di buono l’ho combinato, qualcosa l’ho vinta e credo che oggi si ricordino di me per il portiere che sono stato”. E chissà che non verrà ricordato anche per essere stato cugino di un Papa.

Pizzaballa, il cugino dell'ex portiere tra i candidati a diventare Papa: "Manco io avevo la sua figurina" Fonte: Ansa

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