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Pogacar va in ricognizione sul pavé di Arenberg: un segnale per la Roubaix o un "allenamento programmato"?

Tadej Pogacar ha spiazzato tutti postando un video nel quale pedala sui tratti in pavé della Roubaix. Il ds UAE Baldato spiega: "Era tutto programmato, non la correrà quest'anno".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

L’hanno visto pedalare sul pavé di Arenberg, e di colpo tutti si sono spaventati. “Ma non vorrai fare anche questa?”, si è domandato Jasper Philipsen. Senza sapere se davvero Tadej Pogacar stesse bluffando o meno: l’allenamento sulle pietre della Roubaix è stato documentato con dovizia di particolari, ma cosa possa voler dire è ancora presto per saperlo. Anche se nella mente dello sloveno un’idea si sta facendo strada da tempo: mettere le mani su tutte e 5 le classiche monumento. E visto che gli mancherebbero solo Sanremo e Roubaix, meglio portarsi avanti col lavoro.

Allenamento sulle pietre: Pogacar accende la fantasia

Pogacar che pedala nella Foresta di Arenberg, vestito con l’iconica maglia iridata, è uno spot che per il ciclismo vale più di 10 Tour dell’Oman (a proposito, forse è la volta buona che David Gaudu vincerà una corsa a tappe) o di qualsiasi Volta a la Comunitat Valenciana (vittoria finale di Buitrago, ma molto bene Jonathan Milan nelle volate).

Chi si è interrogato sul perché della scelta fatta dal campione del mondo, però, non è rimasto del tutto soddisfatto dalla risposta data da Fabio Baldato, diesse dell’UAE Team Emirates. “A dicembre, all’inizio della fase di ritiro, avevamo programmato di fare tappa da queste parti per preparare al meglio le gare della prossima stagione. Pogacar si è allenato insieme a Tim Weelens e ha svolto una seduta di 165 chilometri che ha concluso anche alcuni settori di pavé. L’idea era di concludere il tutto nel velodromo di Roubaix, però l’abbiamo trovato chiuso e ci siamo fermati lì vicino…”.

Un segno premonitore di una possibile presenza di Tadej alla corsa in programma il prossimo 13 aprile? In realtà, se tutto andrà secondo i piani il debutto di Pogacar nell’inferno del Nord non avverrà prima del 2026. A meno che non cambino i programmi.

La ricognizione del Fiandre e il sogno Sanremo

La scelta di andare ad allenarsi sulle strade delle classiche del Nord non è stata casuale: il giorno prima di affrontare i tratti a cinque stelle della Roubaix, lo sloveno ha fatto l’intera ricognizione del Giro delle Fiandre, dove la sfida è già stata lanciata all’indirizzo di Mathieu van der Poel (che ha messo un like al video di Pogi impegnato sulle pietre di Arenberg).

“In verità uno con le sue caratteristiche che va così forte sul pavé non l’avevo mai visto prima”, ha concluso Baldato, senza aggiungere ulteriori dettagli. Chiaro però che qualcosa sta covando e magari nel 2026 l’assalto sarà pronto.

Chissà se quando Tadej attaccherà il numero sulla schiena nella Roubaix non avrà messo in bacheca l’altra monumento che gli manca, quella Milano-Sanremo soltanto sfiorata l’anno passato col terzo posto alle spalle di Philipsen e Matthews. Pogacar ha segnato il prossimo 22 marzo sul calendario, poi ha lasciato ancora qualche casella vuota, vedi il 13 aprile, vedi il mese di maggio, col Giro che resta una possibilità (deciderà dopo le classiche).

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