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Pogacar a sorpresa riapre la porta al Giro 2025: "Deciderò dopo le classiche". Perché la Vuelta è a rischio

Tadej Pogacar ha spiegato di non aver deciso ancora quale GT correre tra Giro e Vuelta. "Deciderò dopo la classiche. Tour e bis mondiale sono i miei obiettivi principali".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Sembrava una porta già chiusa a doppia mandata, ma Tadej Pogacar evidentemente al fascino del Giro d’Italia ormai non sa più come resistere. Tanto da aver letteralmente riaperto più di uno spiraglio relativamente alla partecipazione alla corsa rosa, che nel 2024 l’ha visto dominare con 10’ di vantaggio sul secondo, ma che nel 2025 (in teoria) non avrebbe dovuto rivederlo al via. Solo che negli ultimi giorni qualcosa è cambiato, tanto che i piani per la stagione che sta per cominciare (debutterà nell’UAE Tour tra una settimana) potrebbero non essere stati ancora delineati in maniera definitiva.

Prima le classiche, poi la scelta tra Giro e Vuelta

L’apertura l’ha fatta proprio lo sloveno parlando in una strana ma simpatica intervista al portale Wielerflits, dove all’intervistato di turno vengono rivolte domande mentre vengono tagliati… i capelli. Insomma, ha unito l’utile al dilettevole Tadej, che s’è rifatto il look proprio mentre gli veniva chiesto se avesse deciso quale GT disputare oltre al Tour de France.

“Dopo le classiche di primavera avrò le idee più chiare e assieme al team prenderemo la decisione migliore. Da cosa dipenderà la scelta? Intanto dal grado di stanchezza che avrò accumulato dopo i primi due mesi di gare. Poi anche dal peso, perché è una variabile alla quale tutti noi ciclisti dobbiamo sottostare. In generale, quest’anno è mia intenzione approcciare ad ogni appuntamento in maniera più rilassata, valutando nel merito ogni singola mossa”.

Pogacar debutterà in Medio Oriente il prossimo 17 febbraio, ma quest’anno ha messo nel mirino tutte le classiche del Nord, ad eccezione della Parigi-Roubaix che si corre domenica 13 aprile. “Sarò al Fiandre, all’Amstel Gold Race e alla Liegi, ma correrò anche l’E3 Saxo Classic, la Freccia-Vallone e la Gand-Wevelgem. Forse quest’ultima è la gara mena adatta alle mie caratteristiche, ma a me le sfide son sempre piaciute e voglio vedere cosa ne uscirà fuori”.

I due grandi obiettivi: priorità a Tour e bis mondiale

Perché mai Pogacar dovrebbe preferire ancora il Giro alla Vuelta? I motivi sono diversi, a cominciare dall’affetto ricevuto lo scorso anno, quando per la prima volta scelse di correre in Italia. Soprattutto però è stata la formula vincente che lo ha visto dominare prima in maglia rosa e poi sulle strade del Tour a convincerlo che questa potrebbe essere ancora una volta una buona soluzione, visto che il Tour resta in cima ai suoi pensieri.

Ma l’altro grande obiettivo del 2025 di Tadej è la conferma della maglia di campione del mondo conquistata a Zurigo: in Ruanda (sperando che tutto fili liscio) si correrà il 28 settembre, pochi giorni dopo la fine della Vuelta, e viste le difficoltà logistiche e la necessità di ambientarsi in un luogo sconosciuto al mondo del grande ciclismo, Pogacar ha fatto capire di non disdegnare l’idea di raggiungere Kiwali in anticipo, partecipando anche alla prova a cronometro.

La criticità della Vuelta: troppo vicina al mondiale?

La Vuelta 2025 terminerà il 14 settembre, due settimane esatte prima della prova elite mondiale. Ma la cronometro sarà in programma domenica 21 settembre, e qualora Pogacar dovesse decidere di affrontarla ecco che il poco tempo a disposizione per “uscire” dalla Vuelta potrebbe convincerlo a desistere dal correre in Spagna.

“Il percorso a Kigali sarà più duro di quello di Zurigo. Anche in questo caso serviranno un buon paio di gambe per arrampicarsi. Inoltre, sono attese condizioni meteorologiche avverse, perché farà caldo e sarà tanto umido. Anche l’altitudine (circa 1.500 metri sul livello del mare) avrà un ruolo. Bisognerà essere davvero preparati e magari andare in Ruanda con un po’ d’anticipo. Per questo potrei anche partecipare alla prova a cronometro.

Naturalmente il Tour è sempre la sfida più importante, ma il mio più grande desiderio è difendere il titolo mondiale. Vincere la maglia arcobaleno una volta è incredibile. Ora che posso indossarla, ne sono davvero orgoglioso. È davvero fantastico. Per questo spero di tenerla il più a lungo possibile”. Insomma, per il Giro un assist inatteso. Anche se molti storceranno il naso pensando all’eventuale sfida mancata in Spagna con Vingegaard, in una sorta di rivincita post Tour.

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