Emergono nuovi gustosi aneddoti dal libro di Ibrahimovic “Io sono il calcio”. Stavolta la voce narrante è quella del suo agente “Raiola. Per i nemici Mino” che ha raccontato il suo rapporto con lo Zlatan infortunato nel suo ultimo libro. “Dopo l’operazione a Pittsburgh, andavo lì e aprivo le tende tutte le mattine, lo svegliavo e gli dicevo ‘andiamo ragazzone, abbiamo del lavoro da fare’. Gli dicevo che faceva finta di essere infortunato, che gli avrebbe fatto molto più male il ginocchio se fosse stata davvero una cosa grave. Dovevo essere forte per il suo bene, facevo il pagliaccio, cercavo di fargli dimenticare l’infortunio senza fargli vedere quanto fossi preoccupato”. Ma Zlatan, chiaramente, non si faceva mica prendere in giro. Anzi: “Mi diceva ‘f*****o ciccione, se faranno un film su di me ti deve interpretare Danny De Vito!Io gli rispondevo ‘no, f*****o a te’, e tutte le mattine iniziavano così. Mi prendevo cura di lui, lo lavavo e lo nutrivo come fosse il mio bambino. E Zlatan ha ragione quando dice che siamo diventati più amici di quanto siamo mai stati. Siamo sempre stati vicini, ma i legami davvero forti si creano quando le cose vanno male, non quando va tutto bene”.
I MOMENTI DIFFICILI – Raiola ritiene che non sia esente da colpe Jose Mourinho per aver accelerato il recupero di Ibrahimovic dopo il suo infortunio: “Quando siamo tornati in Inghilterra, il Manchester United lo ha messo in campo troppo presto. Zlatan è molto fedele. Avrebbe dovuto dire di no, farli aspettare. Quando mi sono preso cura di lui all’Ajax è emerso che aveva giocato con un infortunio – aveva fatto delle iniezioni di dolore sul suo alluce prima di ogni partita – e ho detto che doveva riposare. Non poteva dare il 100 per cento. La più grande discussione tra me e Zlatan è venuta quando voleva rompere il suo contratto con il Manchester United. Avevamo firmato per un altro anno, ma ha cambiato idea. Voleva già trasferirsi a Los Angeles, ma non era il Galaxy, avevamo un’offerta da Los Angeles FC. Pensavo che avrebbe dovuto fare un altro anno allo United, e gli ho detto che se lo avesse fatto avrei fatto tutto quello che voleva da quel momento in poi”.