Sono bastate le parole raccolte da PA agency a suscitare nuovi interrogativi sulle condizioni di salute di Michael Schumacher. Jean Todt, presidente della FIA e amico personale dell’ex pilota, tra i pochi ammessi nella stretta cerchia di amici, ha confermato di aver fatto visita a Schumi una settimana prima del GP del Mugello.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, Todt avrebbe dipinto questo quadro: “Ho visto Michael la scorsa settimana, sta lottando. Mio Dio, sappiamo che ha avuto uno sfortunato e bruttissimo incidente sugli sci che gli ha causato un sacco di problemi, ma ha accanto una moglie fantastica, ha i suoi figli, le sue infermiere e possiamo solo augurare il meglio a lui e alla sua famiglia”.
Jean Todt infatti ha voluto riservare un messaggio, per tutti i tifosi della grande gloria tedesca: “Tutto quello che posso fare è stare loro vicino finché non sarò in grado di fare qualcosa e poi lo farò”. Un segnale importante nelle ore che hanno preceduto un appuntamento altrettanto speciale: la Ferrari F2004 guidata da Mick, nell’esibizione programmata sul circuito.
Le condizioni di Schumacher sei anni e mezzo dopo Meribel
A sei anni e mezzo dal tragico incidente di Méribel sulle Alpi francesi, le condizioni di Schumacher rimangono private. Sappiamo che ha affrontato due difficili interventi, che si è svegliato dal coma nel 2014 e vive assistito amorevolmente da professionisti specializzati. Trapela, di tanto in tanto, appena qualche dettaglio, ad opera di quanti nel circus hanno mantenuto un rapporto con il campione del mondo e della Ferrari, e che sono ammessi nella sua dimora svizzera.
Pochissime persone: tra queste Jean Todt e l’ex compagno di scuderia, Felipe Massa. Proprio le dichiarazioni di Felipe, pochi mesi fa, avevano riaperto la ferita e acceso di nuovo i riflettori su Michael.
Schumacher, la privacy e l’incidente
La famiglia del pilota tedesco, icona della Formula 1 e della Ferrari, ha imposto il più totale riserbo a tutela della loro privacy e solo di rado ha affidato alla stampa comunicati ufficiali. “Michael è nelle mani migliori” rese noto Corinna per i 50 anni di Michael e chiese, ancora una volta, che i fan rispettassero la loro vita privata. La stessa Corinna ha affermato come stia “seguendo la volontà di Michael di mantenere essendo lui, da sempre, particolarmente sensibile alla sfera privata. Michael ha fatto tutto per me. Non dimenticherò mai a chi devo essere grata e questo è mio marito”. L’incidente ha causato gravi lesioni cerebrali, per le quali Michael è stato operato due volte che lo hanno costretto a 6 mesi di coma indotto.
Jean Todt, l’amico più caro di Schumacher
Come sappiamo, una delle poche amicizie che si sono coltivate e si sono mantenute salde, in questi anni riguardano due persone legate al mondo della F1. Una delle quali è Jean Todt, grande amico di Schumacher e presidente FIA. L’anno scorso, il francese ha fornito notizie rassicuranti sul tedesco, assicurando in un’intervista a Radio MonteCarlo di aver visto il GP di Germania in televisione con Schumacher. “Michael è sempre stato molto riservato. È circondato dall’amore della sua famiglia. Continua a combattere, come è nella sua natura”, aveva chiarito Todt.
Le parole di Massa su Schumacher
L’ultimo dei suoi amici ad aver svelato particolari è stato Felipe Massa, che ha affermato come “la situazione di Schumacher non sia facile, è in un momento difficile”. “So come sta Schumacher, abbiamo sempre avuto un rapporto molto stretto. Un po’ meno con sua moglie Corinna, perché veniva raramente a vedere le gare dal vivo. La sua situazione è complicata”, queste le parole dell’ex driver brasiliano sul campione tedesco a Fox Sports.
“Rispetto la privacy e se la sua famiglia non vuole rilasciare notizie particolari sul suo stato di salute, perché dovrei farlo io? Sogno e prego ogni giorno che possa migliorare”, ha continuato Massa.
Il trasferimento a Parigi di Schumacher per cure sperimentali
Nell’ottobre 2019, l’autorevole giornale francese “Le Parisien” aveva riferito che l’ex pilota era stato trasferito all’ospedale europeo Georges Pompidou di Parigi avanzando l’ipotesi che Schumacher fosse stato portato nel famoso nosocomio per un trattamento di cellule staminali. Inoltre, secondo altre fonti, Schumacher aveva precedentemente effettuato almeno due visite nello stesso centro ospedaliero francese: ipotesi che alimentavano l’idea che Schumacher stesse ricevendo un trattamento specifico in cui il Pompidou è all’avanguardia.