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Rabbia Di Francesco, prima con Ndicka e poi con l'arbitro: basta rigorini. Siparietto Ranieri a Dazn e retroscena su Dybala

Il tecnico del Venezia, amareggiato per il ko con la Roma, rivela cosa ha detto a Di Bello, l'allenatore giallorosso spiega scelta Pellegrini out

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Che non sarebbe stato un pomeriggio da ricordare Eusebio Di Francesco l’ha capito subito, durante la partita con la Roma: a far perdere il consueto fair play al tecnico del Venezia sia un episodio di campo con Ndicka sia le decisioni arbitrali di Di Bello.

L’episodio con Ndicka

Il primo episodio al 43′ del primo tempo, sullo 0-0, quando Ndicka per scongiurare una ripartenza avversaria in seguito a un lancio lungo, ha scagliato il pallone verso la tribuna quasi senza guardare, con il rischio di colpire qualche spettatore presente e anche Di Francesco, scatenando la reazione dell’allenatore del Venezia. Si è visto Di Francesco rivolgersi al quarto uomo, chiedendo: “Ma si può fare una cosa del genere?”. Un gesto che ha fatto scattare anche i tifosi del Venezia che hanno poi dedicato un coro poco carino offensivo al difensore giallorosso.

Lo sfogo di Di Francesco

Quello che però davvero ha fatto arrabbiare Di Francesco è stato il ko maturato per un rigore dubbio: “Sono quei rigorini che si danno adesso, ce ne poteva essere uno anche per noi. Mi sono rotto le scatole, l’ho detto anche all’arbitro. Non sopporto più che il difensore cerca di intervenire, l’attaccante lo sfiora, tutti vanno per terra e poi fischia fallo contro. Questo calcio va all’indietro invece che avanti”.

Il tecnico dei lagunari si sfoga: “I rigori sono una questione individuale, bisogna capire quando bisogna temporeggiare e quando intervenire. I rigori li hanno commessi sia i nuovi acquisti sia quelli che c’erano prima. La Roma ha vinto grazie a dei particolari, dove noi non siamo stati bravi nonostante la gestione superiore della palla. Bisogna imparare a fare la scelta giusta, perché solo così si diventa giocatori di alto livello.

Sono un po’ stufo perché i miei ragazzi devono capire che i particolari fanno la differenza, in quel momento lì c’era il ragazzo che aveva fatto il rigore, che aveva anche cercato di togliere la gamba e tutto il resto, poi si da perché adesso si danno però aveva i crampi e mi stava chiedendo il cambio. Dico sempre io “porca miseria a saperlo prima” perché era il 50’. Dobbiamo essere un pochino più svelti per poter non vedere in certi errori che compromettono le prestazioni”.

Siparietto Ranieri con Dazn

Di tutt’altro umore Claudio Ranieri che parte con un siparietto in diretta su Dazn: “Io pago l’abbonamento, e mi avete comunque fatto aspettare per parlare”. Il tecnico della Roma rivela che il match winner non doveva scendere in campo: “Dybala non lo volevo proprio far giocare, ma lui mi ha detto: “Voglio giocare”. Non volevo rischiarlo. Pellegrini in panchina? Scelte tecniche, non c’è altro, valuto di partita in partita cosa è meglio”.

La squadra sta crescendo. L’umiltà è stato l’elemento migliore: “Sì, è stata la nostra miglior prestazione dal punto di vista dell’umiltà, dell’applicazione. Non ero preoccupato contro Napoli, Eintracht e Milan perché sapevo che lì la prestazione ci sarebbe stata. Li volevo vedere oggi contro una squadra così coriacea e che non molla niente fino alla fine e sono contento della risposta”.

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