Ormai abbiamo imparato a conoscerlo abbastanza bene e quando si parla di MIno Raiola, si sa che non è mai banale nelle sue esternazioni. Uno dei procuratori più influenti del mondo, si fionda a gamba tesa contro la FIFA accusandola di aver indetto una campagna discriminatoria nei confronti degli agenti.
Intervistato da ‘TalkSport’, il potente procuratore ha usato parole forti nei confronti della FIFA: “La FIFA ha iniziato ad attaccare gli agenti come gruppo, il tutto per allontanare l’attenzione dai problemi che ha, con dei regolamenti fuori da ogni logica. Visto che portiamo troppi soldi fuori dal gioco, siamo considerati inutili o criminali. Non dimentichiamoci che si tratta di un’organizzazione con 15 persone in carcere negli Stati Uniti per corruzione e altri reati. E questo non è l’unico scandalo interno alla FIFA degli ultimi 20 anni: è un problema sistematico, si può dire quasi che sia la prassi per quanto riguarda il modo di agire lì. A loro serve un capro espiatorio e noi siamo perfetti: va bene, ma non ci faremo da parte”.
Secondo Raiola, la FIFA avrebbe volontariamente reso la vita dura ai procuratori, divenuti protagonisti indiscussi dei trasferimenti multi milionari. “Stanno cercando di fare in modo che per noi lavorare sia impossibile, è gente che non ha mai fatto un trasferimento nella vita. Non sanno come si svolge il nostro lavoro, cosa dobbiamo e non dobbiamo fare. Credo che alcuni di loro non abbiano nemmeno mai visto una gara di calcio”.
Infine un vero e proprio attacco frontale, riferito alla capacità di organizzare l’evento calcistico più importante, ossia il Mondiale. “La FIFA dovrebbe soltanto pensare ad organizzare il Mondiale e anche in quello fa schifo. Sono persone invitate senza motivo dai capi di stato: che avrà fatto il presidente della FIFA per il mondo tanto da essere ospite di un capo di stato?”.