Il nuovo Cagliari parte di slancio e torna a far sognare i propri tifosi. La seconda era Ranieri, a distanza di 31 anni dalla fine della prima, inizia con un 2-0 al Como che alimenta l’entusiasmo del popolo rossoblù, accorso in massa all’Unipol Domus per salutare il ritorno del tecnico testaccino, mai dimenticato dopo lo storico triennio 1988-’91, chiuso con due promozioni dalla C alla A e una rocambolesca salvezza nel massimo campionato dopo una rimonta eccezionale.
I gol di Pavoletti e del neo-acquisto Azzi rilanciano la squadra in zona playoff: “Faccio i complimenti alla squadra, quello che non è andato bene lo dirò ai ragazzi lunedì – le parole di Ranieri in conferenza stampa al termine del match – Si sono affrontate le due squadre che creano più occasioni della B, il vento ha condizionato la partita, ma era importante vincere visto anche il gran entusiasmo che ci circondava”.
“Con il cambio di allenatore c’è sempre un surplus di entusiasmo e tutti si vogliono mettere in mostra – ha aggiunto l’ex tecnico, tra le altre, di Chelsea, Leicester, Roma, Juventus e Inter – Ero curioso di capire quanto i ragazzi fossero riusciti ad apprendere in pochi giorni di lavoro, ma ero fiducioso perché ho visto grande disponibilità. Avevo chiesto ai ragazzi di giocare fino alla fine, anche commettendo degli errori”.
Infine una curiosità sulla scena “cult” della partita, quella che ha visto Ranieri “colloquiare” spesso con il proprio orologio. L’allenatore spiega tutto, svelando il proprio inatteso lato moderno e tecnologico…: “Non parlavo con l’orologio, ma con me stesso. Ho registrato tutto quello che non mi piaceva sul mio orologio, uno di quelli moderni di moda adesso. Qui registro tutto, così quando rivedo la partita so che momenti cercare. C’è chi scrive, io faccio così, è come un blocco di appunti”.
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