Wolfgang Rieke è stato scarcerato oggi, 20 giugno, a distanza di appena qualche giorno dal suo arresto per omicidio colposo e omissione di soccorso: su di lui pendeva un Mandato di cattura europeo (Mae) emesso dal Gip di Vicenza, Nicolò Gianesini, su richiesta della Procura di Vicenza per la morte di Davide Rebellin.
Dalle 14:20 circa è di nuovo fuori dalla prigione, dove era stato condotto dalla polizia tedesca venerdì scorso, a distanza di mesi dalla tragedia che ha distrutto la famiglia dell’ex corridore.
- Rebellin: l'accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso
- La decisione di scarcerare il camionista
- Il nodo del reato
Rebellin: l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso
Rieke, 62 anni, è accusato di aver investito e ucciso Rebellin nella rotonda lungo la strada regionale 11 in direzione di Montebello Vicentino e di non aver prestato soccorso allo sfortunato corridore la cui bici è stata letteralmente accartocciata. Era il 30 novembre 2022, venerdì scorso l’arresto.
Il camionista tedesco era alla guida del suo autoarticolato Volvo quando ha agganciato il ciclista, che stava rientrando a casa dall’allenamento, e l’ha travolto senza poi fermarsi.
La bici di Davide Rebellin distrutta, dopo l’incidente fatale per il campione
La decisione di scarcerare il camionista
Mentre Rieke era a colloquio con il suo avvocato tedesco nel carcere di Munster, è giunta la comunicazione dell’immediata scarcerazione e della remissione in libertà, decorsi i termini per tenerlo in stato di fermo in custodia cautelare.
Il giudice ha sospeso l’applicazione del mandato di cattura europeo in attesa di pronunciarsi definitivamente sul caso: la questione ora si sposta sul tipo di reato contestato, perché l’omicidio stradale, come accennavamo, non è contemplato dal codice penale tedesco.
Il nodo del reato
Il camionista è dunque libero, ma deve firmare ogni venerdì e rimanere a disposizione della giustizia tedesca che si deve pronunciare definitivamente sull’estradizione, un vincolo complicato proprio perché il reato di omicidio stradale non è previsto in Germania.
Dalla sua il camionista avrebbe manifestato la volontà di assumersi le proprie responsabilità e sia pronto a venire in Italia per essere interrogato dai magistrati vicentini. Vedremo che cosa deciderà in merito il giudice, a cui spetta l’ultima parola.