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Rebellin, il camionista che ha investito e ucciso il campione è stato scarcerato in Germania

Lo scorso venerdì l'arresto, oggi il camionista ha lasciato il carcere di Munster perché in Germania non esiste il reato di omicidio stradale

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Wolfgang Rieke è stato scarcerato oggi, 20 giugno, a distanza di appena qualche giorno dal suo arresto per omicidio colposo e omissione di soccorso: su di lui pendeva un Mandato di cattura europeo (Mae) emesso dal Gip di Vicenza, Nicolò Gianesini, su richiesta della Procura di Vicenza per la morte di Davide Rebellin.

Dalle 14:20 circa è di nuovo fuori dalla prigione, dove era stato condotto dalla polizia tedesca venerdì scorso, a distanza di mesi dalla tragedia che ha distrutto la famiglia dell’ex corridore.

Rebellin: l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso

Rieke, 62 anni, è accusato di aver investito e ucciso Rebellin nella rotonda lungo la strada regionale 11 in direzione di Montebello Vicentino e di non aver prestato soccorso allo sfortunato corridore la cui bici è stata letteralmente accartocciata. Era il 30 novembre 2022, venerdì scorso l’arresto.

Il camionista tedesco era alla guida del suo autoarticolato Volvo quando ha agganciato il ciclista, che stava rientrando a casa dall’allenamento, e l’ha travolto senza poi fermarsi.

Fonte: ANSA

La bici di Davide Rebellin distrutta, dopo l’incidente fatale per il campione

La decisione di scarcerare il camionista

Mentre Rieke era a colloquio con il suo avvocato tedesco nel carcere di Munster, è giunta la comunicazione dell’immediata scarcerazione e della remissione in libertà, decorsi i termini per tenerlo in stato di fermo in custodia cautelare.

Il giudice ha sospeso l’applicazione del mandato di cattura europeo in attesa di pronunciarsi definitivamente sul caso: la questione ora si sposta sul tipo di reato contestato, perché l’omicidio stradale, come accennavamo, non è contemplato dal codice penale tedesco.

Il nodo del reato

Il camionista è dunque libero, ma deve firmare ogni venerdì e rimanere a disposizione della giustizia tedesca che si deve pronunciare definitivamente sull’estradizione, un vincolo complicato proprio perché il reato di omicidio stradale non è previsto in Germania.

Dalla sua il camionista avrebbe manifestato la volontà di assumersi le proprie responsabilità e sia pronto a venire in Italia per essere interrogato dai magistrati vicentini. Vedremo che cosa deciderà in merito il giudice, a cui spetta l’ultima parola.

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