Il venerdì che apre il GP di Germania di MotoGP si è chiuso in gloria per Fabio Di Giannantonio, autore del nuovo record di pista e contestuale primo posto nelle pre-qualifiche, davanti agli inscalfibili fratelli Marquez. Mentre Francesco Bagnaia continua a fare i conti con la sua Ducati e con gli esperimenti per acquisire il feeling che è mancato ad oggi in questa stagione.
- Di Giannantonio: "Con la moto mi trovo bene, ma piedi per terra"
- Alex Marquez: "Con la mano va meglio"
- Bagnaia corre il rischio con il nuovo telaio, "ma è stato un venerdì positivo"
- "Non useremo ancora il telaio nuovo al Sachsenring"
- Jorge Martin, retroscena sul test a Misano
- Aprilia è sempre più ottimista sul caso Martin
Di Giannantonio: “Con la moto mi trovo bene, ma piedi per terra”
Il pilota del team Pertamina Enduro VR46 ha conquistato un tempo pari a 1:19.071 montando in entrambe le ruote la gomma soft, uno tra i pochissimi di uno schieramento ridotto a 20 piloti (forfait di Enea Bastianini, alle prese con i postumi di una appendicite, e di Somkiat Chantra, inguaiato invece per via di un infortunio) a optare per questa scelta.
Parlando con Sky Sport ha ammesso l’azzardo della decisione di montare due soft, “il feeling in effetti non è stato fantastico”. Ma ha anche sottolineato che la sua moto non è cambiata dal GP di Aragon, dal momento che è una base con la quale riesce ad esprimersi al meglio.
“E quando non la tocchi e la moto ti piace allora acquisti sempre più fiducia”, ha aggiunto. “Facciamo delle piccole modifiche certamente, ma con quella base mi sto abituando e mi sto divertendo”. Di Giannantonio ha però sottolineato il fatto che siamo solo al venerdì, che i piedi sono ben puntati per terra e che continueranno a lavorare sodo.
Alex Marquez: “Con la mano va meglio”
Chi invece ha un po’ sofferto è Alex Marquez, che deve fare i conti con le conseguenze dell’infortunio di Assen e i dolori alla mano sinistra operata. Stamane sembrava comunque peggio rispetto al pomeriggio delle Prove, dove ha conquistato il secondo posto. “Stamattina me la sono presa con calma perché non ero al 100%, questo pomeriggio invece abbiamo fatto un passo avanti pur con un grip non ottimale. Il primo obiettivo è raggiunto, il dito non mi fa molto male, ho preso degli antidolorifici sennò sarebbe stata dura, ma vediamo domani”, ha spiegato il pilota Gresini, che ha puntualizzato l’importanza di entrare in Q2 visto il rischio pioggia per domani.
Bagnaia corre il rischio con il nuovo telaio, “ma è stato un venerdì positivo”
E mentre Marc Marquez dopo una mattinata da dominatore nelle FP1 ha preferito non spingere troppo e tirare i remi in barca sulla pista amica, posizionandosi “solo” terzo nelle Prove, il compagno di squadra Francesco Bagnaia continua a fare le prove per trovare la quadra con la GP25, utilizzando a mo’ di test un nuovo telaio in questo venerdì.
Lo studio della nuova componente comportava il rischio di non accedere in Q2, centrata poi per il rotto della cuffia con il nono posto a più di sei decimi da Di Giannantonio.
Pecco ha comunque parlato di un “ottimo lavoro”, per il secondo venerdì di fila dopo Assen. L’unico problema sono i time attack non andati come previsto nei quattro giri effettuati (c’è stato anche lo sventolio delle bandiere gialle a causa degli incidenti di Aldeguer e Zarco), non riuscendo a sfruttare la gomma nuova: “Un vero peccato perché da stamattina aveva un buon potenziale, così come il passo ed anche il feeling con la moto, e questo è molto importante”.
Secondo Bagnaia questo feeling è addirittura simile a quello avuto lo scorso anno al Sachsenring. “Ho accettato il rischio di finire fuori dai primi 10 provando il nuovo telaio, ma era la cosa più giusta da fare – ha proseguito Pecco -. È andato tutto bene oggi”.
“Non useremo ancora il telaio nuovo al Sachsenring”
E proprio riguardo il telaio, già provato lo scorso anno “in una situazione particolare”, Bagnaia ha spiegato che però non è adatto alla pista tedesca: “Il telaio ti dà molto grip e quindi ti aiuta a girare, ma al tempo stesso fa muovere molto l’anteriore e in un circuito come questo in cui le curve devi percorrerle non è il massimo”. Quindi la componente non verrà più utilizzata al Sachsenring, ma verrà “sicuramente” tenuta da parte per il futuro.
Dopo aver lodato Di Giannantonio (“Il suo giro visto in telemetria è pauroso”) Bagnaia ha concluso spiegando che nonostante tutto e nonostante i time attack andati come sono andati, tra lui e Marquez la distanza non è incolmabile: “Sono più vicino di quanto si possa immaginare”.
Jorge Martin, retroscena sul test a Misano
Chiudiamo quindi con le ultime sulla soap opera tra Jorge Martin e Aprilia. Lo spagnolo dovrebbe ritornare in pista nel successivo appuntamento di Brno, e nel frattempo ha svolto un test a Misano nel corso della settimana (eccezionalmente concesso) che pare sia andato bene, con più di 60 giri effettuati in sella alla sua RS-GP.
Secondo il team manager Paolo Bonora, che ha svelato qualche retroscena a DAZN, il test è stato effettivamente “molto positivo”, tale da lasciare una sensazione di felicità ad Aprilia, ma anche allo stesso Martin- “Si è tolto la ruggine di dosso – ha spiegato Bonora – e Jorge ci ha pure detto che la moto gli sembra migliorata. Noi abbiamo lavorato sulla stabilità, sulla gestione della potenza e sui movimenti, e le sue sensazioni sono state molto positive”. Tant’è che poi ha fatto ulteriori giri con la RSV4, segno di una voglia di rimettersi in gioco che va di pari passo con un recupero fisico dalla sfilza di infortuni subiti a inizio stagione.
Aprilia è sempre più ottimista sul caso Martin
A Brno verrà poi dato l’esito definitivo da parte della commissione medica che dirà se Martin potrà correre o meno, ma filtra ottimismo da Aprilia, anche per via del buon lavoro svolto da Marco Bezzecchi e dai buoni risultati raggiunti in questa prima metà di stagione.
Bonora ha però aggiunto che non verranno fatte pressioni su Martin: “Avrà tutto il tempo di cui avrà bisogno, non ci aspettiamo nulla dalla sua prima gara e vogliamo invece che recuperi poco per volta”. E l’ottimismo riguarda anche la possibilità di trattenere il pilota per il 2026 e lasciarsi alle spalle il rischio di una battaglia sul filo delle carte bollate tra Aprilia e lo spagnolo: “Con lui abbiamo sempre lavorato con l’idea che fosse un pilota Aprilia, e siamo ottimisti riguardo a questo. Lo eravamo prima e ancor di più lo siamo adesso”.