Calciare una punizione è, in un certo senso, un’arte appannaggio di pochi eletti. Per trasformare in gol un calcio da fermo servono, infatti, qualità non indifferenti e una capacità balistica decisamente importante. Ma chi sono i calciatori che detengono il record di reti da fermo?
- Che cos’è un calcio di punizione
- I migliori cecchini del calcio
- Record di punizioni messe a segno in Serie A
Che cos’è un calcio di punizione
Sfida nella sfida, i calci di punizione rappresentano un’opportunità importante e da sfruttare a proprio vantaggio per trovare la rete. Per superare portiere e barriera (posta a 9,15 metri di distanza dal punto di battuta) occorre, però, possedere importanti abilità in questo rilevante fondamentale. A giocare un ruolo decisivo è, spesso, la distanza e la posizione da cui si calcia la punizione, ma per alcuni specialisti assoluti che impareremo a conoscere in questa classifica, la posizione e la distanza sembrano essere solo un dettaglio di poco conto.
Prima di addentrarsi nella classifica dei migliori del calcio da fermo è bene definire al meglio che cos’è una punizione. Certo, basta aver guardato anche solo a uno spezzone di una partita di calcio per sapere che di che cosa stiamo parlando. Esistono, però, dei particolari che è meglio approfondire per capire, per esempio, le differenze tra un calcio diretto e una punizione indiretta, tra un fallo da sanzionare con il rigore e uno che porta a una punizione a due in area.
In prima battuta, un calcio di punizione viene assegnato dal direttore di gara per una irregolarità. L’arbitro fischia e posiziona la sfera sul terreno di gioco nel punto in cui è stato commesso il fallo, lo stesso da cui si farà riprendere la gara. Una punizione può essere calciata prima o di seconda. Nel primo caso, il tiratore ha facoltà di tirare direttamente verso la porta, nel secondo, la conclusione deve essere preceduta dal tocco di un compagno di quadra.
Il discrimine tra punizione diretta o indiretta sta nella tipologia di fallo commesso. Infatti, l’arbitro assegna un calcio di seconda in caso di gioco pericoloso od ostruzione e questo vale tanto in area quanto nelle altre parti del campo. Inoltre, all’interno dell’area di rigore viene concessa una punizione a due quando il portiere trattiene la palla tra le braccia per più di sei secondi, raccoglie la sfera con le mani su un retropassaggio volontario di un compagno, riprende la sfera in mano dopo essersene liberato e senza che ci sia stato il tocco di un qualsiasi altro giocatore.
I migliori cecchini del calcio
La punizione può essere calciata come si preferisce. L’obiettivo è, ovviamente, sempre quello di provare a beffare il portiere insaccando la sfera nella rete alle sue spalle dopo aver superato la barriera posta a protezione della porta. Ognuno ha il suo stile e, di solito, quello degli specialisti è unico e inconfondibilmente personale. Le gambe larghe di Ronaldo, i passettini e l’esplosività di Roberto Carlos, lo sguardo concentrato di Ronaldinho e Messi, la potenza di Zico, l’eleganza di Beckham, l’imprevedibilità di Juninho, il genio di Maradona e Pelé… Ogni grande campione è, a modo suo, perfetto e preciso nel calciare le punizioni e far esplodere di gioia i propri tifosi. Vediamo chi è stato il migliore in assoluto.
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Cristiano Ronaldo
Ha un po’ rallentato negli ultimi anni, arrivando a calciare ripetutamente sulla barriera durante la parentesi alla Juventus, ma nella sua carriera CR7, cinque volte pallone d’oro, ha messo a segno la bellezza di 58 gol su punizione. Con il suo trasferimento all’Al Nassr, nel campionato Saudita, il numero è con molta probabilità destinato a salire. Inconfondibile la posizione a gambe divaricate e petto in fuori, respiro profondo e botta imparabile. Negli anni, Cristiano Ronaldo ha sfornato punizioni incredibili, centrando il bersaglio da qualsiasi posizione.
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Rogerio Ceni
In nona posizione troviamo Rogerio Ceni, di professione… portiere. Sì, chi lo ha detto che i calci da fermo debbano per forza di cose essere a vantaggio esclusivo degli uomini di movimento? Con le sue 59 trasformazioni da fermo, settanta rigori realizzati e un gol su azione, l’estremo difensore brasiliano è una vera e propria leggenda del San Paolo a cui dedicò tutta la propria carriera, dal 1993 al 2015.
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Lionel Messi e Ronald Koeman
Destino legato al Barcellona per entrambe, Leo Messi e Ronald Koeman condividono (per ora) anche il settimo posto in questa speciale classifica. Il duttile olandese aveva la dinamite nel piede e calciava in modo divino, pietrificando letteralmente gli estremi difensori avversari. Con una sua prodezza da fermo decise la finale della Coppa Campioni 1992 tra Barcellona e Sampdoria, insaccando a 188 km/h la sfera alle spalle di un incolpevole Gianluca Pagliuca. Di contro, il campione del mondo argentino, fa della precisione chirurgica il proprio marchio di fabbrica. Non c’è barriera o distanza che tenga, se Messi prende la mira, nel 99% dei casi la sfera finisce alle spalle del portiere. Le sessanta reti a testa da fermo sono qui a dimostrare la loro maestria.
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Zico e Diego Armando Maradona
Anche la sesta è una posizione in condivisione tra fuoriclasse. Una posizione che vede il talento purissimo di Zico incontrare la genialità di Maradona. Appaiati a 62 punizioni trasformate, il brasiliano e il Pibe de Oro, a metà anni Ottanta, hanno condiviso anche un passaggio in Serie A, il primo all’Udinese, il secondo ovviamente al Napoli. Quando calciavano la sfera si infilava puntualmente nel sette e per i portieri non c’era alcuno scampo.
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David Beckham
Grandissimo campione, lo Spice Boy, David Beckham, difficilmente lasciava scampo ai portieri avversari quando si presentava l’occasione di andare sul punto di battuta. Rincorsa laterale, gambe larghe e falcata sinuosa, quando partiva spesso il destino era segnato. Abilissimo anche come assist man e sui calci d’angolo, l’inglese con un passato anche con la maglia del Milan ha realizzato la bellezza di 65 gol su punizione.
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Ronaldinho e Victor Legrotaglie
Altra posizione in condivisione tra Argentina e Brasile, la terza accoglie la classe funambolica e solare di Ronaldinho e la passione del meno conosciuto Victor Legrotaglie, talento che rifiutò il Real Madrid e dalle origini italiane. Per loro le punizioni trasformate sono 66, c’è poco altro da aggiungere, spettacolari e letali anche da fermo.
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Pelé
A un passo dall’ennesimo primato della sua straordinaria carriera, quello che è con molta probabilità è stato il migliore calciatore della storia, O Rei, Pelé, ha messo a segno la bellezza di 70 punizioni. C’era qualche fondamentale in cui l’asso brasiliano non eccellesse? In molti se lo stanno ancora domandando.
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Juninho Pernambucano
Il gradino più alto del podio spetta all’ennesimo brasiliano di questa classifica, una vera e propria sentenza da fermo. Signore e signori: Juninho Pernambucano. Fuoriclasse assoluto, sul punto di battuta praticava uno sport a sé. C’era poco da fare, che si trattasse di una punizione da posizione centrale, defilata, al limite, dalla distanza, per il fuoriclasse carioca classe ’75 e le sue traiettorie imprevedibili la porta sembra essere grande il doppio. Per lui 77 marcature su punizione.
Record di punizioni messe a segno in Serie A
Spostando l’attenzione sul campionato di casa nostra, la classifica dei migliori specialisti vede al comando un vero e proprio fuoriclasse nella specialità: il compianto Sinisa Mihajlovic, che con le maglie di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter trasformò da ogni posizione ben 28 calci piazzati. A pari merito, il campione del Mondo, Andrea Pirlo e la sua rinomata “maledetta”, parabola a scendere capace di trarre in inganno qualsiasi portiere. Sul podio, ma staccato di sei lunghezze, c’è Alessandro Del Piero, artista del tiro a giro sul palo lontano e fenomenale calciatore di punizioni.
A 21 marcature, Roberto Baggio e Francesco Totti restituivano bellezza e concretezza alle loro giocate da fermo con filosofie opposte. Elegante e preciso il primo, violento e spietato il secondo, ma ugualmente efficaci e straordinari. Così come lo fu Gianfranco Zola (20), Miralem Pjanic (16), il già citato Maradona (14), Michel Platini e Alvaro Recoba (13).