Sinisa Mihajlovic è uno dei personaggi del mondo dello sport che è venuto a mancare prematuramente qualche settimana fa a causa della leucemia che l’ha colpito. Tra gli appassionati, tuttavia, rimarranno impresse nella mente le strabilianti punizioni siglate in carriera con diverse maglie.
Sinisa Mihajlovic ed il record ancora imbattuto
In Serie A, Sinisa Mihajlovic ha totalizzato ben 315 presenze militando con le maglie di Lazio, Roma, Sampdoria ed Inter siglando un totale di 38 gol. Ciò che balza all’occhio, tuttavia, è che la metà delle reti è arrivato su punizione. Dai calci piazzati il serbo ha messo a referto ben 28 marcature, delle magiche traiettorie disegnate col pallone sopra la barriera che si sono infilate in rete senza dare nessuno scampo al portiere. Un record, questo, rimasto ancora imbattuto.
Mihajlovic ha lasciato il segno anche con la maglia della Nazionale jugoslava, raggiungendo l’apoteosi mondiale nell’edizione francese del 1998. Nella kermesse transalpina fu determinante il suo gol all’Iran su punizione per il passaggio agli ottavi, poi eliminata dall’Olanda. Agli Europei del 2000 Mihajlovic si ricongiunge con Boskov, che guida fino ai quarti di finale una Jugoslavia ridimensionata e formata solamente da serbi e montenegrini, sconfitti nuovamente dagli oranje, in quella che sarà la sua ultima esperienza da allenatore. Mihajlovic lascerà quindi la nazionale nel 2002 con 63 presenze e 9 reti (4 delle quali su punizione).
Sinisa Mihajlovic ed una magica tripletta che rimarrà negli annali
Non sono solo le singole reti su punizione che hanno contribuito a far inserire Sinisa Mihajlovic nella leggenda: il 13 dicembre 1998, poco più di 24 anni fa, il serbo realizzò una tripletta su punizione diretta all’Olimpico contro la Sampdoria. Tre gioielli, uno più bello dell’altro, di cui l’ultimo da una distanza siderale, che permisero ai biancocelesti di battere i blucerchiati in un primato non ancora eguagliato o superato.
Sinisa Mihajlovic ed i calci piazzati: un marchio di fabbrica
Il rapporto tra i calci piazzati e Sinisa Mihajlovic praticamente era indissolubile: anche nelle esperienze in panchina sfidava i suoi giocatori in sessioni di tiro e, secondo il suo parere, vinceva sempre lui perché l’età passa ma il piede è sempre rimasto lo stesso. Dietro alle sue abilità non c’è soltanto una predisposizione naturale ma anche un duro allenamento e un accurato studio per continuare a migliorarsi partita dopo partita.