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Rimonta Bologna, Verona disperato

L'Hellas va due volte in vantaggio, ma alla fine cede 3-2 ai rossoblù: decide l'ex Donsah, la squadra di Pecchia esce tra i fischi.

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Rimonta Bologna, Verona disperato Fonte: 123RF

Il Bologna interrompe la serie negativa in trasferta, sbancando il Bentegodi e facendo precipitare nel baratro il Verona di Pecchia. I ragazzi di Donadoni, con un micidiale 1-2 a metà ripresa, hanno rimontato un’Hellas fin lì avanti 2 a 1 davanti a 14938 spettatori di cui 758 tifosi emiliani.

E’ finita così 3 a 2 per i felsinei. Troppo fragile questo Hellas per reggere in serie A, la conferma è venuta da una squadra quadrata come quella emiliana. Al termine i tifosi della Curva Sud hanno contestato duramente il presidente Setti dentro e fuori lo stadio. In classifica il Bologna sale a 17 punti, l’Hellas resta inchiodata al penultimo posto con 6 punti. Prossimo turno: Sassulo-Verona, Bologna-Sampdoria.

Primo tempo. Squadre subito a viso aperto, Cerci e Pazzini spaziano sull’intero fronte d’attacco così come sull’altro fronte Palacio e Destro. A Cerci non riesce l’aggancio su centro basso di Verde. 12’: gran centro di Fares dalla sinistra che sorprende anche l’estremo rossoblù Mirante, non Cerci che schiaccia di testa nella porta vuota. Il Verona non si accontenta, Caceres prova la botta al volo, palla in curva. Sull’altro fronte s’accende Palacio: dapprima si procura un angolo, mischia in area, Caracciolo spazza; quindi al 22’ apre magnificamente per Destro, un invito a nozze che il centravanti non spreca, fulminando Nicolas per l’1 a 1. I ragazzi di Donadoni pigiano sull’acceleratore.

Altro angolo: l’ex Helander stacca più in alto di tutti, Nicolas d’istinto alza sopra la traversa. 25’: Destro vicinissimo alla doppietta, Herteaux salva ancora in angolo da cui nulla scaturisce. Il Verona sembra accusare il colpo, Palacio è sempre una spina nel fianco della retroguardia gialloblù. L’Hellas prova ad accendere il contropiede, ma la difesa emiliana non si fa sorprendere. Al 35’ combinazione Buchel-Verde sulla sinistra con quest’ultimo che centra, stacco imperioso di Caceres che supera uno spaesato Masina e si vede respingere la prima conclusione da Mirante, ma è lestissimo a ribattere in rete, sottomisura, per il 2 a 1 dell’Hellas. Donadoni toglie Masina per Mbaye. Il Verona vola sulle ali dell’entusiasmo, ma l’errore è dietro l’angolo, buon per gli scaligeri che Destro (42’) non ne approfitti, calciando alle stelle solo davanti a Nicolas. Due minuti di recupero: Fares, croce e delizia gialloblù, sulla linea di fondo della propria area, serve inopinatamente Krafth che centra immediatamente, buon per il Verona che nessun felsineo sia pronto alla deviazione vincente.

Secondo tempo. Inizio di ripresa e stesse squadre in campo. Ci prova subito Buchel; conclusione da dimenticare. Sull’altro fronte Verdi centra basso, Palacio non c’arriva per un soffio. Il tenore d’inizio ripresa è meno frenetico del primo tempo, si vive di accelerazioni improvvise, ma anche di errori non provocati. 12’: Donadoni toglie Destro, inserendo Okwonkwo. Se non ci prova la squadra, ci prova Verdi in assolo, bella l’incursione sulla sinistra, non la conclusione: esterno della rete. Sull’altro fronte il solito Cerci impegna Mirante su punizione, angolo, mischia, altro angolo, nulla di fatto. Metà ripresa: il Bologna stringe progressivamente il Verona nella sua trequarti senza riuscire a concretizzare.

Pecchia inserisce Fossati per Buchel. 27’: contropiede scaligero, Pazzini taglia per Romulo che centra, Cerci non c’arriva per un soffio. Da un gol fallito al pareggio del Bologna passa un minuto: lo stacco di Okwonkwo (29’) sorprende la retroguardia e Nicolas: 2 a 2. Il Verona non regge, Donsah (31’), indisturbato dal limite, lascia partire una rasoiata a fil di palo che s’infila nell’angolino per il 2 a 3 del Bologna. Pecchia inserisce anche il coreano Lee che costringe Mirante ad una sola parata nell’ultimo quarto d’ora. 43’: fuori Okwonkwo per Falletti. Quattro minuti di recupero, non succede più nulla. Il Bologna scala altri tre gradini verso un possibile paradiso, per il Verona il purgatorio assomiglia sempre più all’inferno. 
 

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