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Robben, primi assist in stagione: a fine gara le lacrime

Falcidiato dagli infortuni ancora una volta, l'olandese in campo da titolare dopo tre anni: "E' stata dura, ma ho continuato a lottare".

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Robben, primi assist in stagione: a fine gara le lacrime Fonte: Getty

Se c’è un giocatore che nel corso degli ultimi quindici anni ha espresso solo in parte il suo immenso talento causa infortuni, quello è Arjen Robben. Del resto, non acquisisci il soprannome di ‘Olandese di cristallo’, se i tuoi problemi fisici non sono, per sfortuna, continui e pressanti.

Dopo aver vinto tutto più e più e volte con il Bayern Monaco, Robben aveva annunciato il suo addio al calcio nel 2019, prima di cambiare idea e tornare in campo con la squadra che l’aveva lanciato, ovvero il Groningen. Il risultato? Altri infortuni, altra attesa per provare ad essere ancora decisivo.

Nel corso del 2020/2021 Robben ha giocato solamente cinque gare per un lungo infortunio al polpaccio (e precedentemente uno all’inguine). Un match a settembre, uno a ottobre, poi assenza per i biancoverdi fino ad aprile. Zero goal, zero assist, fino al match contro l’Emmen.

Una sfida fondamentale per entrambe, con l’Emmen a caccia di punti in chiave salvezza e il Groningen deciso ad agguantare un posto per i playoff della neonata Conference League. Danny Buijs ha schierato Robben titolare ndel suo 4-2-3-1, sulla corsia destra. La tecnica dell’ex Real Madrid ha coperto il cielo della città olandese.

Devastante dal primo all’ultimo minuto, Robben ha messo in continua difficoltà la difesa avversaria, servendo due assist nel 4-0 finale: una trottola impazzita per la doppietta di Alessio Da Cruz, che ha siglato il secondo e il terzo goal degli ospiti sfruttando l’abilità dell’esperto compagno di squadra.

Robben non aveva mai giocato titolare nelle precedenti quattro gare stagionali, tanto che l’ultimo match in cui ha partecipato dal calcio d’avvio risaliva al novembre del 2018. Tre anni dopo, a 37 anni, porta il Groningen a giocarsi un posto nella prossima Conference League.

Complimenti da ogni dove in campo e fuori da esso, tanto che al termine del match, intervistato da ESPN, il classe 1984 è scoppiato in lacrime: “Ho fatto tanta strada, questo è quello che volevo. Voglio aiutare il club e voglio giocare a calcio. Se posso e ci riesco, sono molto felice. Questo mi ricorda molto. È stata dura e difficile, ma ho continuato a lottare. La ricompensa doveva arrivare prima o poi. Mi sono divertito come un bambino ed era importante anche per la squadra”.

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