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Roland Garros, Sinner esulta e ringrazia l’amico tifoso Donnarumma: poi il pensiero di Jannik per Nadal

L'esordio contro Rinderknech poteva rivelarsi molto più complesso per Sinner, bravo a risalire da 0-4 nel terzo set. "Ho avuto l'atteggiamento mentale giusto". Il siparietto con Donnarumma

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La notizia è che stavolta c’è stato pure da mettersi giù di tutto pungo e risalire da una situazione che non prometteva nulla di buono. Ma Jannik Sinner sa essere fenomenale anche quando le cose non sono poi tanto semplici: due set filati via lisci senza pensieri (tranne che nei primissimi game), poi la rimonta da 0-4 nel terzo set, con Rinderknech che s’è forse illuso troppo presto di poterla fare franca e allungare il match almeno al quarto set. “Lo conoscevo per averlo affrontato tante altre volte e sapevo cosa aspettarmi, ma ad ogni modo non è stato facile risalire da quel momento di difficoltà”, esclama Jannik a fine partita. Anche se la naturalezza col quale lo dice fa sembrare tutto (appunto) tanto semplice.

Jannik felice: “Atteggiamento mentale giusto”

Nervi saldi e ghiaccio nelle vene, perché su quello 0-4 in tanti avrebbero sbracato e rimandato ogni verdetto al set successivo. Sinner no, lui ai cambi di programma non vuole farci troppo l’abitudine: “Il game fondamentale è stato il quinto, perché se non fossi riuscito a ottenere il break poi sarebbe stata dura, se non impossibile, risalire da 0-5. Invece l’avergli tolto il servizio mi ha permesso di rientrare nel match e debbo ammettere che a livello mentale è stato un momento chiave.

Ho avuto l’atteggiamento giusto e di questo sono contento: ho commesso qualche errore, poi quando li ha commessi lui ho saputo trarne profitto. La prima partita in un torneo dello slam è sempre molto complicata, ma direi che ne sono venuto fuori bene e quanto fatto soprattutto nel terzo set mi potrà dare maggiore sicurezza anche nelle partite a seguire”. A cominciare da quella con Richard Gasquet, per il quale quella in programma sul Chatrier potrebbe essere l’ultima partita davanti al pubblico parigino.

Il tifo dei francesi per i francesi e l’amico Donnarumma nel box

Proprio i tanti francesi accorsi sul campo principale a osservare da vicino il debutto del numero uno del mondo hanno saputo conquistare il rispetto dello stesso. “So che facevate il tifo per Rinderknech ed è giusto che fosse così, però siete stati corretti e questa cosa l’ho apprezzata tanto”, ha ammesso Jannik rivolgendosi agli spettatori rimasti ad ascoltarlo durante l’intervista fatta da Corretia.

“Con Gasquet sarà la stessa cosa: è un beniamino del pubblico francese, ha dato tanto al nostro sport e sono felice di poter condividere con lui un match tanto importante su questo campo. Siete autorizzati a fare il tifo per lui, ma vorrei che foste corretti come avete fatto stasera e a me andrà benissimo”.

Anche se poi Sinner i tifosi se l’è portati “da casa”, vedi Gigio Donnarumma, presente nel suo box. E al portiere del PSG, nonché ex portiere del “suo” Milan, Jannik ha rivolto un sincero grazie per la presenza: “Ho avuto un ospite speciale nel mio angolo, è il miglior portiere che abbiate mai visto da queste parti”. Gigio sorride, pensando a Monaco.

Sulla mattonella di Nadal: “Rafa ha ispirato intere generazioni”

Il siparietto finale vede Sinner accompagnato proprio nei pressi della “mattonella” con l’impronta della scarpa di Rafa Nadal. Lo spagnolo, che è da sempre un sostenitore del giocatore altoatesino, tanto da averlo difeso a spada tratta anche dopo le accuse di doping dei mesi scorsi, ha ricevuto parole di forte elogio dal numero uno del mondo.

“Sappiamo tutti che giocatore è stato Rafa, ma soprattutto che persona incredibile che ha saputo essere per tutto il tempo nel quale ha calcato i campi da gioco. Ha una famiglia eccezionale e credo che sia fantastico ciò che gli è stato tributato, oltre che meritatissimo. Rafa va ringraziato perché ha ispirato intere generazioni e soprattutto perché ha tenuto sempre un comportamento corretto e di grande rispetto nei confronti di tutti”.

Vent’anni fa, quando cominciava il dominio di Nadal al Roland Garros (116 partite disputate, 112 vinte con 14 titoli in bacheca), Sinner aveva meno di 4 anni. Oggi è lui a ispirare le nuove generazioni, e tutto questo gli sembra meraviglioso. E tra un paio di settimane, se tutto andrà come deve andare, forse ancora di più.

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