Nulla da fare per Lorenzo Musetti nel suo ottavo di finale contro Carlos Alcaraz. Il giorno dopo la sconfitta esta addosso la delusione non tanto per aver potuto pretendere qualcosa di più (praticamente impossibile visto l’andamento del match), più che altro per la sorte avversa del tabellone in relazione all’ottimo momento vissuto fino alla vigilia da parte del tennista carrarino classe 2002, che prima di incontrare il numero uno al mondo aveva avuto un percorso praticamente netto in questo Roland Garros, nove set vinti e zero persi.
- Ciclone Alcaraz, troppo per Musetti
- Musetti ha qualcosa da rimproverarsi? La risposta è No
- Quarti spettacolo tra Alcaraz-Tsitsipas e Rune-Ruud, rivincita di Roma
Ciclone Alcaraz, troppo per Musetti
Un crescendo da Montecarlo a questa parte, che però non aveva fatto i conti col più forte – e il più in forma – di tutti, che aveva sviato l’attenzione di tutti dopo la prematura eliminazione di Roma agli Internazionali d’Italia avvenuta per mano del collega magiaro numero 115 del seeding Fabian Marozsan al secondo turno.
Episodio che non ha fatto altro che confermare il fatto che la mente di Alcaraz fosse già completamente rivolta agli Open di Francia. Una prova da “maestro”, del classe 2003 di El Palmar, più giovane di un anno di Musetti, numero 18 del ranking Atp.
Musetti ha qualcosa da rimproverarsi? La risposta è No
Una partita “dritta”, quasi piatta, unidirezionale, conclusa in tre set: 6-3, 6-2, 6-2 e nessuna possibilità di replica, come si suol dire. Una prestazione che ha palesato una gran fame di vittoria da parte dello spagnolo, tutto davvero troppo per Musetti, che – onestamente – non ha proprio nulla da rimproverarsi.
Quarti spettacolo tra Alcaraz-Tsitsipas e Rune-Ruud, rivincita di Roma
Ora, un quarto di finale spettacolo: quello contro il greco Stefanos Tsitsipas. Un match che correrà sui binari della potenza e che farà il paio con un altro interessantissimo match tra i primi otto della manifestazione, il derby scandivo tra il norvegese Casper Ruud (vittorioso 3-0 sul ceco Nicolas Jarry) e il danese Holger Rune (tiratissimo 3-2 sull’argentino Francisco Cerundolo). Una riproposizione, questa, della semifinale di Roma, terminata 2-1 a favore di Rune.