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Roma, Daniele De Rossi ha rinnovato: la svolta a poche ore dalla sfida di Europa League contro il Milan

Il comunicato è stato pubblicato pochi minuti dopo le 9 del 18 aprile e segna una svolta dopo l'uscita di scena di José Mourinho per la panchina giallorossa

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Oggi capitan futuro è l’allenatore che guiderà la Roma fuori da una presunta crisi anche nelle stagioni a venire. a poche ore da un match che vale la stagione – travagliata o esaltante, dipenderà dai risultati -, la società ha deciso di annunciare il rinnovo del tecnico, subentrato a José Mourinho nella fase più tesa di un’annata densa di emozioni contrastanti.

Il comunicato è apparso pochi istanti fa sul sito ufficiale e contiene una sorta di manifesto dei Friedkin su quel che verrà con DDR in panchina.

Il comunicato del rinnovo di De Rossi

Dopo le 9 del 18 aprile, a poche ore ribadiamo da Roma-Milan, è comparsa la comunicazione che sancisce il legame con De Rossi in via formale a seguito delle indiscrezioni. L’accordo è stato raggiunto e firmato, poi, mercoledì nel pomeriggio dopo dunque quanto affermato dall’allenatore ed ex bandiera della squadra in conferenza stampa.

“Dopo un incontro svolto ieri pomeriggio con Daniele De Rossi, siamo lieti di annunciare che continuerà a ricoprire la carica di allenatore dell’AS Roma anche al termine di questa stagione e per il prossimo futuro.
Nel suo breve mandato come capo allenatore, l’impatto positivo che la sua leadership ha portato all’intero club, ha continuato il racconto della sua storia straordinaria con la Roma.

La guida di Daniele è improntata al rispetto e al coraggio, mentre la sua forza e la sua fiducia, profondamente radicate nel club sono in linea con i valori della Roma, della città e dei nostri tifosi che non hanno eguali”, si legge.

Fonte: ANSA

La gioia di De Rossi dopo la vittoria del derby

Il contratto e le frasi dei Friedkin

Quanto rimarrà DDR alla Roma dipenderà dagli obiettivi toccati e centrati, è indubbio e da quel che porterà questo ritrovarsi a livello economico e commerciale per un club, che nell’intenzione della proprietà deve avere anche una vocazione concreta verso certi aspetti.

E che, velatamente, si percepiscono nella conclusione di una nota in cui sono contenuti gli impegni della proprietà, ma pure i suoi piani:

“Continueremo a lavorare insieme con sempre maggiore impegno per offrire il futuro che i tifosi dell’AS Roma meritano.

Non potremmo essere più felici di costruire un progetto a lungo termine con Daniele.

Ulteriori dettagli seguiranno nei prossimi giorni.

Forza Roma!”, la chiosa della nota pubblicata.

L’arrivo sulla panchina della Roma

Quel che custodisce un uomo, prima ancora che un ex giocatore e allenatore, per la Roma e i romanisti è nel segno della storia calcistica di Daniele, e anche di suo padre Alberto (un talentuoso allenatore che a sua volta si è legato alla società, ai suoi colori e alle piccole realtà del territorio). Quando incomincia a giocare, Daniele De Rossi mostra già il suo straordinario talento, in una società di grande tradizione – nell’universo-mondo romano – l’Ostiamare.

Gli osservatori della Roma lo notano subito, quando è un bambino ma c’è un tentennamento che porterà all’inizio di una lunga storia d’amore e anche di incomprensioni più avanti, complice il ruolo di suo padre e l’ingresso nella Primavera. I tempi sono maturi, i tempi sono giusti. Perché, anche nel calcio, le circostanze a volte hanno una loro valenza e decidono per l’avvio di un legame indissolubile.

Quando Daniele arriva alla Roma realizza un sogno, ma si accolla anche un grande impegno, per via del suo talento e per la leadership. La convivenza con Francesco Totti è un capitolo a sé e meriterebbe largo spazio, qui vogliamo solo ripercorrere un cammino forte, straordinario. Nella Roma di quegli anni, DDR cresce grazie prima a Fabio Capello che ne intuisce le qualità e poi all’estro di Luciano Spalletti, che decide la svolta al suo approdo in panchina.

Nasce capitan futuro: siamo nel 2004 e quella stagione De Rossi figura nella squadra titolare con 34 presenze e 6 gol. Il resto è stato costellato da soddisfazioni e grandi affondi, il baratro all’Old Trafford, le difficoltà che culminano in un anno difficile.

L’annata peggiore potremmo dire, oggi, è stata quella del 2012-2013 con il ritorno in panchina di Zeman che lo lasciò spesso in panchina. Come capitato a Totti – con modi e tempi diversi – la storia d’amore con la Roma durerà fino al 2019, e negli ultimi anni Daniele diventerà finalmente il capitano di quella squadra.

Il rientro in Italia

L’addio alla squadra è stato straziante (chi non lo ricorda, in quella conferenza?), l’avventura all’estero (in Argentina, al Boca Juniors) non lo appaga al 100% e l’opportunità rappresentata dalla Nazionale invece è stata una grande occasione che lo forma.

Rientra in Italia, vince con il ct Roberto Mancini e al fianco dell’immenso Gianluca Vialli. Studia anche e poi si sperimenta come allenatore. I risultati sono e rimarranno relativi, in queste prime volte.

Alla Roma giunge in corsa, ma sa ridare ai giocatori quel senso di appartenenza e orgoglio che – proprio dentro certi meccanismi – conosce e capisce prima di altri. E che chi opera o si è formato lontano dalle dinamiche della Capitale stenta a riconoscere con la medesima velocità e l’acume che DDR ha saputo dimostrare. Ancora una volta, a modo suo.

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