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Roma, il caso Equalize e le cimici a Trigoria: la preoccupazione dei Friedkin per la sicurezza

Dalla richiesta dei proprietari americani all'inchiesta dei dossieraggi illegali, che coinvolge indirettamente il club giallorosso: cosa è successo nel 2023.

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

AS Roma spiata e completamente estranea all’indagine, ma ugualmente coinvolta nell’inchiesta dei dossieraggi illegali che chiama in causa gli hacker della società Equalize, sotto inchiesta a Milano per traffico di informazioni riservate. Un caso che sembra avere radici profonde, ma anche ricco di contraddizioni. Dalle intercettazioni telefoniche raccolte dagli inquirenti emerge quello che, all’origine, era l’intento dei Friedkin, ora preoccupati per le possibili conseguenze.

Equalize, cos’è e di cosa si occupa

Partiamo con ordine. Cos’è Equalize? Nata nel 2018, si presenta come una società di analisi dei rischi aziendali, che tende a raccogliere dati e informazioni sul mondo delle imprese, al fine di tracciare un quadro completo delle singoli situazioni e individuare punti di forza e punti di debolezza delle stesse. Una sorta di analisi SWOT tesa a monitorare i margini di una trattativa e le potenzialità di un investimento su un bene o una figura professionale.

L’Equalize, che ha sede a Milano a due passi dal Duomo, ha chiuso l’ultimo anno solare con un bilancio di quasi 2 milioni di euro, potendo usufruire del gioiello tecnologico targato Beyond, piattaforma Il gioiello tecnologico di riferimento è la piattaforma Beyond, che aggrega i contenuti di diversa origine, lecita e non. Alla guida di Equalize ci sono il presidente della Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, e l’ex poliziotto Carmine Gallo, per una srl che iscrive un valore della produzione di 1,9 milioni di euro.

Perché Equalize è sotto inchiesta

Nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Francesco De Tommasi, con l’aggiunto Alessandra Dolci e il procuratore Marcello Viola, si registra un cambio radicale del core business dell’azienda Equalize, rispetto ad una semplice analisi dei rischi aziendali. Infatti, per gli inquirenti sarebbe diventata la centrale di una sistematica accumulazione di informazioni, prelevate da database utilizzati anche dalle forze dell’ordine.

Nel mirino della Procura di Milano, sono finiti presunti dossier su politici, manager, industriali e vip confezionati attraverso banche dati riservate del ministero dell’Interno e altre ramificazioni dello Stato.

Le funzionalità di Beyond? È ciò che rappresenta il vero core business di Equalize, con particolare riferimento al periodo che va dal 2023 ad oggi. Lo testimoniano la maggiore liquidità dell’azienda e i costi di produzione più alti, aumentati di circa 200.000 euro rispetto all’anno precedente. Per non parlare della sospetta moltiplicazione degli investimenti su beni “intangibili”, come software e spese per ricerca e sviluppo. E tra queste, c’è la stessa Beyond, ora al centro dell’indagine.

Secondo quanto scrivono gli inquirenti, Beyond “ha la capacità di sfruttare, integrare ed assemblare le informazioni commercializzate da società terze quali Infocamere, Cerved, nonché quelle disponibili su banche dati ed aggregatori pubblicamente raggiungibili, quali ad esempio le relazioni semestrali della Dia o talune testate giornalistiche”.

Roma spiata, la preoccupazione dei Friedkin

Ma cosa c’entra la Roma con tutto questo? È un’intercettazione del 2023 a chiamare in causa il club guidato dalla famiglia Friedkin. La richiesta di Dan e Ryan era chiara: bonificare gli uffici della sede giallorossa e di Trigoria. Ed ecco spiegato il coinvolgimento degli hacker di Equalize, che avrebbero dovuto contribuire all’operazione voluta fortemente dalla proprietà americana.

Dalle intercettazioni, emerge il racconto di Carmine Gallo, uno dei proprietari di Equalize, che conferma di essersi confrontato con i vertici della sicurezza dell’AS Roma: “Mi ha spiegato lui che la proprietà è americana, sono degli americani i proprietari della società e quindi, quando hanno cambiato un pochettino la sede e tutto… Hanno affidato l’incarico a una società e si sono accorti che questa società stessa che doveva fare le bonifiche, loro stessi gli hanno messo qualcosa dentro per dire, abbiamo trovato, mentre in realtà l’hanno fatto per giustificare la loro presenza lì”, ha precisato Gallo in una delle chiacchierate fatte con il socio Pazzali, facendo riferimento ad alcune cimici rilevate all’interno degli uffici capitolini.

I Friedkin, stando agli atti, temevano che l’operazione di bonifica effettuata in precedenza da un’altra società non fosse andata a buon fine, a tal punto da muoversi in direzione Equalize tramite Angelo Ruocco, all’epoca dei fatti security manager della Robert Bosch Spa e dirigente con la delega alla sicurezza dell’AS Roma. Rocco fu poi sostituito nell’aprile 2023 con Carlo Turchi Feliziani, ma non è ancora chiaro se l’avvicendamento abbia influito sulle falle registrate nel sistema di sicurezza dai proprietari della Toyota.

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