Un vero e proprio caso quello che è scappiato dopo la cena della Roma avvenuta nella giornata di ieri. I giocatori del club giallorosso e lo staff erano a tavola in un locale al centro della città ed hanno attirato l’attenzione dei curiosi ma sopratutto dei giornalisti. Ma la serata è finita con accuse di aggressione ed anche delle chiamate alla Polizia.
- Il Messaggero lancia l’accusa alla Roma
- La trovata dei giornalisti e la reazione dei bodyguard
- I tifosi della Roma si scagliano contro i giornalisti
Il Messaggero lancia l’accusa alla Roma
Ad avere la peggio sarebbe stato il giornalista del Messaggio, Gianluca Lengua, che sarebbe stato aggredito dagli uomini del servizio di sicurezza della Roma: agguantato per il collo della camicia, minacciato, con un tentativo di sbattergli la testa contro il muro. A bloccare tutto l’arrivo della Polizia che ha fermato il parapiglia.
La trovata dei giornalisti e la reazione dei bodyguard
I giocatori della Roma erano a cena in un ristorante con servizio all’aperto. Per garantire la loro privacy il locale ha deciso di “recintare” la loro tavolata con delle recinzioni floreali impedendo così la vista ai fotografi e cronisti appostati in piazza de Ricci. Alcuni giornalisti del Messaggero hanno dunque deciso di far ospitare da una persona in un appartamento di banco al ristorante per scattare delle foto dall’alta. Una decisione che però non sarebbe piaciuta al servizio di sicurezza della Roma che li avrebbe affrontati in malo modo.
I tifosi della Roma si scagliano contro i giornalisti
La notizia ha avuto ampio spazio sui social, con tanti giornalisti che hanno voluto offrire vicinanza al collega Lengua. Tra questi anche il giornalista Rai, Alessandro Antinelli che sul suo profilo ha scritto: “Qui non difendiamo la categoria. Qui difendiamo la civiltà. Non si possono mettere le mani addosso a chi sta lavorando. E nemmeno a un tifoso che riconosce un giocatore e vuole fare una foto. La privacy è sacra, la civiltà di più”.
I tifosi della Roma però rispediscono al mittente tutte le accuse ed anzi se la prendono con i giornalisti coinvolti: “Il giornalista – scrive Andrea – è stato allontanano con modi bruschi da una cena dove non doveva essere. E a quanto risulta non c’è un referto medico che certifichi che è stato superato un certo limite. Lo scoop che voleva fare probabilmente era questo”. Mentre Savio rilancia: “Voleva creare un danno di immagine alla Roma e sembra ci sia riuscito. Come al solito ogni scusa è buona per attaccare la Roma”. Mentre c’è chi scrive: “A me fanno schifo quei giornalisti che vanno a rompere le scatole dicendo di fare il proprio lavoro”. E ancora: “Si raccoglie sempre ciò che si semina. Bisogna sapersi prendere le responsabilità ogni tanto”.