La Roma torna alla vittoria grazie a un netto 3-0 contro la Sampdoria: in gol Wijnaldum, Dybala ed El Shaarawy. I giallorossi agganciano così l’Inter in classifica, Sampdoria sempre più penultima. Nel post gara però si è discusso molto sui cori razzisti che alcuni tifosi giallorossi hanno indirizzato a Stankovic, ex laziale. Mourinho durante la sfida è subito intervenuto per difendere il suo ex giocatore.
- Cori razzisti: lo sfogo di Stankovic
- Roma, le parole di Mourinho
- Roma, Mourinho: "Stankovic non si tocca"
Cori razzisti: lo sfogo di Stankovic
Al termine del match, ai microfoni di Dazn Stankovic si è sfogato: “Vogliamo parlare dei cori? Interessa solo quello? Io sono orgoglioso di essere zingaro, non mi offendo e José lo sa. Grazie e José che li ha placati. Con Mourinho ci siamo visti prima della partita, ci vedremo dopo. Faccio i complimenti per la vittoria e noi adesso penseremo alla prossima partita. Complimenti anche ai nostri tifosi”.
In passato Stankovic disse: “Mihajlovic resta come un padre, José un fratello“. E oggi Mourinho si è dimostrato proprio un fratello per il serbo.
Roma, le parole di Mourinho
Dopo la vittoria della Roma sulla Sampdoria, Mourinho ha analizzato così il match: “Soddisfatto? Undici contro undici e zero a zero era una frustrazione. Abbiamo creato gioco e avuto opportunità chiarissime. Ovviamente con l’uomo in meno la Sampdoria era più in difficoltà. Abbiamo segnato e ci è mancata l’ambizione, non abbiamo aumentato l’intensità”.
Mourinho continua: “Loro si sono avvicinati, senza creare grandi pericoli, ma comunque eravamo sull’1-0 e poteva succedere qualsiasi cosa. Ho fatto i cambi per dare nuova intensità. Quando Dybala è tornato a bucare la profondità abbiamo giocato meglio. Sono tre punti importanti per una squadra che aveva perso punti nelle scorse partite“.
Roma, Mourinho: “Stankovic non si tocca”
Sui cori razzisti invece, Mourinho ha voluto mandare un messaggio a Stankovic: “Non mi deve ringraziare. L’ho fatto per un grande uomo, per un grande amico, ma lo farei anche per chiunque altro. Son stato spesso insultato, ho costruito un muro di protezione. Lui avrebbe fatto sicuramente lo stesso. È un grande uomo. Non è sicuramente un problema per lui. Ha figli, ha famiglia e non è bello quello che è stato detto. I nostri tifosi sono fantastici, ma in quel momento ho pensato che era seguire il mio istinto e mi ha detto di difendere un mio amico. Stankovic non si tocca“.
Infine, il tecnico della Roma ha chiuso rispondendo a una domanda sul futuro, glissando: “Io lavoro per la proprietà che era allo stadio e sono contento che siano venuti. Se sono contenti loro per la prestazione io sono felice per loro. Io lavoro per loro”.