Sono ore di estrema apprensione e speranza per il campione olimpico di pattinaggio sul ghiaccio Roman Kostomarov, il quale si trova ricoverato in ospedale in condizioni gravi ma stabili, posto sotto stretta osservazione dopo aver affrontato una polmonite bilaterale, sepsi, due ictus e una serie di drammatiche infezioni che hanno minato il suo fisico negli ultimi due mesi.
Nonostante la terribile sequenza di problemi fisici, Kostomarov potrebbe essere gradualmente indotto a uscire dal coma in cui si trova e riprendere coscienza, a circa due mesi dal suo ricovero reso necessario dalla criticità delle sue condizioni.
- Kostomarov, le condizioni a due mesi dal ricovero
- Il calvario del campione olimpico di Torino 2006
- Il risveglio e il supporto psicologico
- La carriera di Kostomarov
- L'amputazione degli arti e il coma
- Cancrena e la decisione di amputare
Kostomarov, le condizioni a due mesi dal ricovero
Roman Kostomarov ha trascorso gli ultimi due mesi presso una delle più avanzate strutture ospedaliere di Mosca, l’Israeli Hadassah Medical Center, a causa della sepsi che sta martoriando il campione e intaccando gli organi vitali. Un effetto collaterale della polmonite bilaterale che lo ha colpito, dopo una serie di esibizioni a temperature proibitive: il suo stato di salute, al momento del ricovero, era già compromesso e da lì a breve i medici hanno optato per il coma indotto e, purtroppo, per l’amputazione degli arti.
Una situazione, la sua, complicata anche se leggermente migliorata da quel che riporta su Telegram 112 che informa della decisione dell’equipe medica che segue il campione di procedere a un risveglio graduale. La plasmaferesi, a cui sarebbe sottoposto Kostomarov, starebbe dando dei risultati incoraggianti e possibilità di guarigione.
Il calvario del campione olimpico di Torino 2006
Come accennavamo, in questi due mesi lo sportivo ha affrontato delle prove durissime: dopo quanto riepilogato, Kostomarov è stato colpito da ben due ictus, che ha portato al blocco dei vasi sanguigni nel cervello e una parziale emorragia che l’equipe che lo segue ha arginato con l’aiuto della plasmaferesi. Secondo quel che riferisce su Telegram 112 così il campione sarebbe stato “purificato dal sangue”.
Purtroppo a causa della sepsi e delle malattie progressive concomitanti, gli era stata diagnosticata meningite secondaria.
Il risveglio e il supporto psicologico
Secondo quel che riferisce il canale Telegram di 112, il campione sta a mano a mano prendendo coscienza di sé e di quel che è accaduto in questi due mesi.
“C’è il sospetto che il campione olimpico abbia di nuovo la sepsi, una mano è diventata blu”, si legge. “Nel prossimo futuro, uno psicologo lavorerà con il pattinatore. Accanto all’atleta c’è sempre sua moglie. Dopo aver stabilizzato le condizioni di Kostomarov, attende una lunga riabilitazione”.
Dettagli non di poco conto, per via della enorme sofferenza fisica, delle amputazioni già subite e del rischio che non sia del tutto concluso quel che sembra un autentico calvario per il pattinatore russo.
Il supporto di uno specialista che lo guidi nella progressiva accettazione del suo fisico e dei cambiamenti sarebbe inevitabile e di enorme aiuto, considerati gli interventi invasivi subiti per salvargli la vita.
Kostomarov ai tempi dei Giochi
La carriera di Kostomarov
Roman Kostomarov, classe 1977 è stato uno dei migliori interpreti del suo sport, non solo in patria ma anche a livello internazionale.
Al suo attivo il pattinatore e danzatore ha tantissimi titoli, tra cui i più prestigiosi sono quelli ottenuti ai Mondiali (2 medaglie d’oro) e agli Europei (tre medaglie d’oro), in coppia con Tatiana Navka. E soprattutto l’oro olimpico conquistato in Italia ai Giochi di Torino nel 2006.
Oggi si dedica a combinare la sua carriera a quella di coreografo ed è protagonista di spettacoli che sono collocabili tra sport e intrattenimento: proprio durante il suo tour avrebbe visto il proprio stato di salute peggiorare.
Con la medaglia al collo
L’amputazione degli arti e il coma
Da quanto riferiscono agenzie e media internazionali in primis Reuters, Roman aveva un po’ sottovalutato il malessere iniziale avvertito tempo addietro, continuando a pattinare e a esibirsi a bassissime temperature e in condizioni proibitive, peggiorando così la situazione.
Una situazione che si è rivelata fatale, visto che è arrivato il ricovero d’urgenza il 10 gennaio scorso, con la febbre altissima: la diagnosi di polmonite bilaterale non è stato che l’inizio di un calvario che non è ancora concluso.
L’infezione ha causato danni gravissimi, diffondendosi poi in tutto il corpo, con i medici che hanno deciso per il coma artificiale collegando l’ex atleta ad un macchinario per la ventilazione, e per l’ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO).
Cancrena e la decisione di amputare
Purtroppo dopo più di tre settimane di coma, Roman ha sviluppato problemi di circolazione sanguigna, necrosi e sepsi, con la cancrena di alcune parti del corpo. Per salvargli la vita, è stata necessaria l’amputazione dei piedi e a quanto pare anche di alcune dita delle mani. Secondo Ria Novosti che cita una fonte tenuta riservata, addirittura con quest’ultimo episodio il campione avrebbe perso parzialmente anche la vista.
Con lui è sempre rimasta, in questi due mesi, sempre la sua compagna la campionessa Oksana Domnina che lo sta affiancando – con estrema attenzione alle indicazioni mediche – in un percorso che appare difficile e di certo estremamente lungo.