L’emergente Italia di Kieran Crowley è pronta all’imminente Sei Nazioni, in cui esordirà contro la Francia il 5 febbraio all’Olimpico. Nell’ultimo incontro dell’edizione 2022 gli Azzurri si sono messi alle spalle una lunghissima serie (36 partite in 7 anni) negativa, espugnando il campo del Galles: impresa inedita cui ha fatto ssuccessivamente il paio quella sull’Australia, regolata di un’incollatura nel Test Match in autunno. Per il CT neozelandese occorre pensare a una partita alla volta, senza proiettarsi al Mondiale di Francia: “Prendiamo un impegno per volta, il Mondiale è il futuro; adesso penso al Sei Nazioni, anzi alla prima gara contro la Francia. Poi penserò all’Inghilterra, dopo all’Irlanda e così via: dobbiamo ripartire dal rugby esibito in autunno, spettacolare e fatto di passione. Non siamo la squadra più fisica, né la più grossa, ma abbiamo un buon sistema difensivo e faremo leva sulle nostre caratteristiche. Nel gruppo abbiamo inserito altri giovani giocatori, diversi nel weekend torneranno ai club di appartenenza: la prossima settimana di allenamenti sarà decisiva per il miglior avvicinamento al debutto”.
Crowley parla infine di qualche soluzione dettata dalle assenze, quelle di Paolo Garbisi e Monty Ioane: “Tommy Allan sta giocando tanto e bene all’apertura negli Harlequins, è lo stesso ruolo nel quale a novembre ha giocato contro Australia e Sudafrica: in attesa di Garbisi punteremo su di lui, con il rientrante Da Re e Padovani alternative”.
Capitan Lamaro si sofferma invece su un aspetto tecnico di attualità, i placcaggi pericolosi e i contatti testa-testa attaccante-difensore. “Colpire bassi è fondamentale per la sicurezza e la tutela dei giocatori, ma per un semplice fatto di dinamica tra portatore di palla e difensore è impensabile rinunciare al placcaggio sopra la vita. Andare più bassi esporrebbe a ulteriori rischi, perché la testa rischierebbe di andare a scontrarsi con il ginocchio dell’avversario: è giusto sensibilizzare sui rischi relativi, ma la soluzione migliore resta probabilmente quella di allenare il placcaggio, evitando le situazioni limite”.
Prende la parola il presidente federale Marzio Innocenti e il capitano azzurro al Mondiale del 1987 fissa l’obiettivo: “Vorrei vedere in tutte le partite la competitività di Cardiff, serve la convinzione di giocarcela alla pari con chiunque, anche a Twickenham. Punto almeno due vittorie: per fortuna nessuno parla più di esclusione dal Sei Nazioni, il movimento sta progredendo, non dimentichiamoci i Tornei dell’Under 20 e della Nazionale femminile, i maschi non hanno mai saputo centrare i quarti iridati ”.
L’icona Diego Dominguez interviene dalla sua Argentina: “La squadra ha una sua identità, sa divertire. Deve centrare due vittorie, magari contro la Francia e il Galles, ma quest’ultimo sarà galvanizzato dal cambio tecnico, come la stessa Inghilterra”.