Non riesce all’Italia l’impresa di bissare il colpaccio di sette giorni fa contro l’Australia, battuta per la prima volta nella storia: a Genova sono difatti gli iridati del Sudafrica a vincere 63-21, sfruttando in particolar modo il predominio fisico e la forza dei subentranti.
Il bilancio dei Test Match dell’autunno rimane però positivo: gli Springbooks, che gli Azzurri hanno superato solamente in una occasione (nel 2016 a Firenze), sulla carta erano fuori portata alla pari degli australiani, mentre la formazione di Crowley si è espressa al meglio contro le Isole Samoa, sorpassate così nel Ranking.
- Rugby, la cronaca di Italia-Sudafrica
- Rubgy, il tabellino di Italia-Sudafrica
- Il CT Crowley: "Il bilancio dei Test Match è positivo"
Rugby, la cronaca di Italia-Sudafrica
Gli Azzurri disputano un ottimo primo tempo, caratterizzato dalla volontà di sorprendere il Sudafrica in tutte le porzioni del campo e da qualche fisiologico errore di imprecisione: i Campioni del Mondo addirittura modificano la loro abituale lettura della partita, muovendo l’ovale da una parte all’altra del campo.
L’Italia conduce per ampi tratti della frazione, facendo leva sulla meta di Ange Capuozzo che pareggia quella iniziale di Arendse, sfruttando una fase di disattenzione della difesa rivale, che va così sotto nel punteggio: è Mbonambi a siglare la meta del sorpasso prima dell’intervallo.
Al rientro dagli spogliatoi l’Italia va a -2, ma dopo la meta di rapina di Kolbe crolla: la meta Arendse mette il risultato in sicurezza, poi gli Springbooks dilagano con altre 5 mete che fotografano la forza della loro panchina. Nell’Italia c’è gloria per Lorenzo Cannone, efficace a tutto campo. autore della terza meta azzurra.
Rubgy, il tabellino di Italia-Sudafrica
Italia-Sudafrica 21-63
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Pierre Bruno, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Monty Ioane, 10 Tommaso Allan, 9 Stephen Varney; 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (capitano), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Pietro Ceccarelli, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti.
A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Ivan Nemer, 18 Simone Ferrari, 19 David Sisi, 20 Manuel Zuliani, 21 Alessandro Garbisi, 22 Edoardo Padovani, 23 Tommaso Menoncello.
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Damian de Allende, 12 Andre Esterhuizen, 11 Kurt-Lee Arendse, 10 Damian Willemse, 9 Francois de Klerk, 8 Jasper Wiese, 7 Franco Mostert, 6 Siya Kolisi (capitano), 5 Marvin Orie, 4 Salmaan Moerat, 3 Frans Malherbe, 2 Mbongi Mbonambi, 1 Retshegofaditswe Nche.
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Vincent Koch, 19 Eben Etzebeth, 20 Albertus Smith, 21 Evan Roos, 22 Cobus Reinach, 23 Manie Libbok.
Marcatori Italia – Mete: Capuozzo (11), Cannone L. (66); trasformazioni: Allan (11); calci di punizione: Allan (8, 21, 44).
Marcatori Sudafrica – Mete: Arendse (2, 48), Mbonambi (29), Kolbe (45), Smith (55), Marx (62), Kitshoff (69), Willemse (73), Reinach (79); trasformazioni: Kolbe (29), Libbok (48, 55, 69, 73); calci di punizione: Kolbe (10, 26).
Il CT Crowley: “Il bilancio dei Test Match è positivo”
Queste le impressioni di Kieran Crowley: “E’ stato un buon primo tempo, poi nel secondo non siamo riusciti a reggere le fasi statiche. Il momento chiave è stata la meta di Kolbe direttamente da calcio di ripresa, ma siamo una squadra giovane che sta imparando la differenza tra il rugby di club e quello internazionale. Il turnover? Rifarei le stesse scelte, dobbiamo imparare a giocare più partite di fila. Abbiamo cambiato parecchio il nostro gioco e credo che prima di iniziare questi Test Match in tanti sarebbero stati felici di battere Samoa e Australia”.
Il capitano Michele Lamaro: “Non è stata questione di resistenza fisica, semplicemente quando hanno alzato il ritmo non siamo riusciti a contenerli. Non è però una partita a fare la differenza, l’obiettivo del nostro percorso è arrivare a giocare alla pari col Sudafrica e squadre di quel livello 80′ minuti”.