Il mondo del running è sotto shock a causa della tragedia avvenuta in Cina , dove 21 corridori sono morti a causa del freddo durante una 100 km svoltasi nella Foresta di Pietra del Fiume Giallo.
La corsa, iniziata sabato mattina nella provincia del Gansu, nel nord della Cina, è stata da subito condizionata dalle avverse condizioni atmosferiche, i cui effetti sono stati acuiti dall’altitudine. La situazione è presto degenerata e per 21 dei 172 partecipanti non c’è stato nulla da fare. Si tratta della più grande tragedia della storia dell’ ultrarunning .
Tra le vittime c’è anche Jing Liang , 31 anni, uno dei runner più famosi di Cina, vincitore nelle tre precedenti edizioni di questa corsa.
Tra gli altri risultati conquistati in carriera da Liang spicca il secondo posto alla Vibram Hong Kong del 2020, corsa durante la quale Liang riuscì ad arrivare sul podio, alle spalle di Jiasheng Shen, nonostante aver sbagliato percorso durante la gara: “Avrei voluto vincere, ma lo sport è anche questo e gli inconvenienti in corsa possono capitare” aveva dichiarato Jing nell’intervista al termine della corsa, oggi amaramente profetica.
La gara della Foresta di Pietra è stata immediatamente interrotta ai primi segni di ipotermia denunciati da qualche partecipante, causati dall’abbassamento della temperatura fino agli zero gradi.
Purtroppo, però, l’organizzazione non è riuscita ad intervenire in tempo perché la pioggia gelata e la grandine che hanno colpito la zona nel pomeriggio di sabato hanno causato dei dispersi: in base a quanto riferito dopo le prime ricostruzioni, le vittime indossavano indumenti particolarmente leggeri.
Dopo una drammatica notte di lavoro delle 700 persone delle squadre di soccorso, è stato reso noto il bilancio: 21 morti, mentre gli altri 150 partecipanti sono al sicuro e solo otto di loro hanno riportato ferite lievi per le quali hanno ricevuto cure mediche.
Fonti della polizia locale hanno anticipato che è già partita un’indagine per accertare le cause di quanto accaduto.