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Sampdoria, anno zero: Mancini pronto a dare una mano ma a rivoluzionare la squadra sarà il figlio Andrea. Gli scenari

L’ex c.t. chiede unità all’ambiente e annuncia che resterà vicino al club, pur senza incarico operativo. Al d.s. il compito di tagliare il monte ingaggi  

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Roberto Mancini non abbandonerà la Sampdoria: dopo la retrocessione in serie C la bandiera blucerchiata ha dato la sua disponibilità a restare vicino alla società, pur senza un ruolo operativo. Alla rinascita della Samp lavorerà il figlio Andrea, che resterà come d.s.: il suo primo incarico è tagliare il monte ingaggi. Ecco chi potrebbe partire.

Sampdoria in C, Mancini risponde all’appello dei tifosi

“Ripartiamo dai sampdoriani”: questo l’invito rivolto ieri alla società dai tifosi organizzati dopo il dramma della retrocessione della Sampdoria in serie C. Un appello che, di fatto, era anche un invito a Roberto Mancini, Chicco Evani e Attilio Lombardo a non mollare i blucerchiati, dopo essere intervenuti a stagione in corso per cercare di evitare la discesa in C, senza però riuscirci.

All’appello risponde oggi Mancini, che in un’intervista al Secolo XIX chiarisce di voler restare accanto alla Samp. “Io per la Sampdoria ci sarò sempre, l’ho detto e lo ribadisco – le parole del Mancio -. Però purtroppo non posso più giocare”.

Sampdoria, Mancini non avrà un incarico in C

“Se Evani e Lombardo ci fossero stati dall’inizio, la Samp avrebbe fatto i playoff”, aggiunge poi Mancini, invitando però l’ambiente blucerchiato a rimboccarsi le maniche e a restare unito. Mancini dichiara poi di non aver ancora sentito il presidente Manfredi (“Credo che il momento sia molto complicato, lo è per tutti…”, dice) e fa capire che la sua vicinanza alla Sampdoria non si tradurrà in un incarico operativo.

“Io non sono un esperto di serie C, è una categoria che non conosco – spiega Mancini -. La serie B è già un torneo molto complicato, so che la serie C lo è ancora di più. Ci vogliono le conoscenze adatte, le competenze adatte, però adesso è presto per andare oltre”.

Mancini, il figlio Andrea chiamato a tagliare gli ingaggi

Ad occuparsi della rinascita della Sampdoria sarà un altro Mancini, Andrea, figlio di Roberto che ha assunto il ruolo di d.s. nella parte finale della stagione. Il suo primo compito sarà quello di abbattere il monte ingaggi, già tra i più alti della scorsa serie B e semplicemente insostenibile in serie C.

Sampdoria: i giocatori in partenza

La Sampdoria va verso una rivoluzione dell’organico, tanti i giocatori a cui Andrea Mancini dovrà trovare un’altra sistemazione o con cui dovrà siglare un accordo per la rescissione di contratto. Cragno, Bereszynski, Yepes e Niang sono in scadenza di contratto e saluteranno di sicuro i blucerchiati, così come i tanti giocatori in prestito: Akinsanmiro, Oudin, Beruatto, Sibilli, Abiuso, Curto e Veroli. Secondo il Secolo XIX Altare ha qualche chance di restare a Genova, mentre è complicata la situazione riguardante i pezzi pregiati dell’organico, a partire da Coda e Tutino, il cui ingaggio è troppo elevato per la serie C. Molto probabile, invece, che la Samp del futuro riparta dai giovani finiti in prestito quest’anno, a cominciare da Montevago e Giordano.

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