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Scandalo Ginnastica, Maccarani si difende ancora: "Mai cattiverie"

L'allenatrice della Nazionale italiana di Ginnastica Ritmica è stata recentemente sollevata dall'incarico di D.T della azzurre

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Dopo il Consiglio Federale tenuto tra i vertici della Federginnastica e il Coni, Emanuela Maccarani, da anni al timone della squadra azzurra (dal 1996) è stata sospesa come Direttrice Tecnica ma rimane come allenatrice delle ginnaste italiane. La milanese è infatti stata inserita nel registro delle indagate con la sua assistente Olga Tishina, nell’ambito delle indagini per presunti maltrattamenti psicologici e fisici.

La difesa di Emanuela Maccarani

Dopo aver parlato qualche giorno fa a Corriere della Sera e aver rotto così il silenzio, la Maccarani ha concesso un’altra lunga intervista a Sky Tg 24, negando, ancora una volta le accuse nei suoi confronti. “Quello che è certo è che per quel che mi riguarda cattiverie non ce ne sono mai state, non ne ho mai fatte anzi io credo esattamente il contrario. Ci sono semmai metodiche di allenamento, ci sono correzioni o atteggiamenti che però sono stati sempre rivolti al gesto tecnico non certo all’offesa della persona, o tantomeno al corpo di un’atleta. Non ho mai offeso nessuno, ci sono stati modi di comunicare volti a strutturare degli atleti che devono credere in se stessi, che devono essere portati a dare il meglio di sé”.

L’allenatrice torna anche sul mancato raggiungimento di risultati da parte delle ginnaste, affermando che le delusioni andrebbero metabolizzate e affrontate fuori dalla pedana con l’aiuto giusto. “Sono serena per quello che è stato il mio percorso come allenatrice. Trovo che alcune sofferenze facciano parte di questo percorso, ma io le ho sempre condivise e affrontate. In 30 anni non ho mai mancato una gara, sono sempre stata accanto alle mie ragazze in qualsiasi parte del mondo. Non è mai accaduto che io le abbia lasciate sole”.

Questione peso, la versione di Emanuela Maccarani

Tra i punti a lei contestanti quello del rituale del peso. Molte ginnaste hanno affermato come venissero spesso sottoposte a un continuo e giornaliero controllo del loro peso, con tanto di gogna pubblica. “A Desio non c’è nessuna ossessione né per il corpo né per il peso e penso che far ruotare questa vicenda intorno alla questione del peso sia riduttivo – e poi, sui presunti insulti – Non ci sono commenti come sono stati descritti, ci sono semmai osservazioni davanti a situazioni in cui si nota che un’atleta per esempio un giorno è mezzo chilo in più, il giorno dopo un altro mezzo chilo in più, allora al sesto giorno magari in quel caso le si dice ‘stai attenta, chiamiamo il dietista, cosa succede?’ Gli insulti però non ci sono mai stati”.

“Non chiamatele più farfalle”

La vicenda ha implicitamente toccato in prima persona la squadra seniores, da anni nota con il nome di Farfalle. Le azzurre della Nazionale hanno chiesto di non essere più chiamate così, in segno di protesta per tutto quello che sta accadendo. La Maccarani, a tal proposito, ha spigato: “In questo momento nelle ragazze si è spezzata una parte fondamentale che loro sentono nel rispecchiarsi in questo nome che vuol dire eleganza, bellezza, armonia, libertà. Penso che questa sensazione rimarrà e credo che loro vogliano ripartire adesso semplicemente dalla squadra nazionale di ginnastica ritmica per ritrovare poi il messaggio che vogliono esprimere. Non sarà facile, sarà un periodo dove credo che le difese immunitarie di tutti saranno assolutamente messe a repentaglio e quindi occorrerà un grosso lavoro. la paura e lo sconforto delle ragazze per il timore che tutto questo potesse finire di colpo però è l’unica cosa che mi fa dire oggi ‘Sì, vi accompagno fino alle Olimpiadi di Parigi 2024′. Poi bisognerà vedere come le cose proseguiranno”.

Scandalo Ginnastica, Maccarani si difende ancora: "Mai cattiverie" Fonte: Getty Images

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