La rivincita di Totò Schillaci sulla paura e sulla malattia. Il trascinatore dell’Italia ai Mondiali del 1990 torna in televisione e lo fa con la sua partecipazione al reality show Pechino Express che andrà in onda su Sky a partire dal 9 marzo. Non solo la voglia di tonare a mettersi in discussione ma la rivincita verso una malattia. E della sua battaglia l’ex giocatore ha parlato nel corso di un’intervista a Sportweek.
- La rivelazione di Schillaci: Così ho battuto il cancro
- Totò Schillaci e quello strano incrocio con Messina Denaro
- L’ammissione di Schillaci: Il calcio è cambiato in peggio
La rivelazione di Schillaci: Così ho battuto il cancro
La partecipazione al reality Pechino Express rappresenta per Totò Schillaci una sorta di rivincita contro la malattia e contro la paura come racconta lui stesso nel corso dell’intervista a Sportweek:
“A gennaio un anno fa mi hanno trovato un tumore al colon retto, a febbraio mi hanno operato per la prima volta, due mesi dopo la la seconda”.
L’ex attaccante protagonista delle Notti Magiche di Italia ’90 racconta il perché della sua partecipazione a Pechino Express:
“Quando arriva la proposta mi prendono i dubbi perché sapevo che sarebbe stata tosta. Barbara, mia moglie, insiste. Dico sì perché lei sarebbe stata con me. Questa avventura è una rivincita sulla malattia e su quello che si era portata dieto: depressione e pensieri di morte”.
Totò Schillaci e quello strano incrocio con Messina Denaro
Totò Schillaci ha anche raccontato il suo strano incrocio con Matteo Messina Denaro proprio quando era in cura per il tumore. L’ex giocatore ha sempre confermato il suo amore per Palermo e per la Sicilia:
“Erano le 8.15, aspettavo la mia visita di controllo perché sono in cura in quella clinica. In un attimo mi sono ritrovato circondato da persone con le armi spianate. Ho pensato a un attentato. Una persona come Messina Denaro che circola tranquillamente per la città e va in clinica come un cittadino qualsiasi mi da da pensare. Adoro Palermo e mi dà fastidio vederla associata solo alla criminalità perché offre tante cose belle. Ho rilevato un centro sportivo in una zona popolare proprio per restituire qualcosa di quanto mi è stato dato dalla città. Mi rimane solo un rimpianto: non aver mai vestito la maglia del Palermo. Lo avrei fatto anche gratis”.
L’ammissione di Schillaci: Il calcio è cambiato in peggio
Sono passati oltre 30 anni da quelle notti magiche di Italia ’90 quando gli italiani sognavano di vincere il Mondiale in casa proprio grazie alle giocate dell’attaccante dagli occhi spiratati. E nel frattempo il mondo del calcio ha subito una vera e propria trasformazione anche se Schillaci non ne sembra molto colpito:
“Il calcio è cambiato in peggio, si gioca troppo, non esiste più l’attaccamento alla maglia, è tutto basato sui soldi. Si arriva in alto troppo in fretta ma il livello tecnico è sceso tantissimo. Di talento ce n’è pochissimo. E troppo presto si arriva in azionale. Una volta la maglia azzurra era il premio alla carriera oggi Mancini è costretto a pescare anche dall’estero e in B”.