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Sofia Goggia s'è tolta la "ferraglia", le condizioni dopo l'intervento: "Un po' di riposo e si ricomincia a lavorare"

La campionessa bergamasca commenta l'intervento che l'ha costretta a un piccolo stop: "Quella "ferraglia" alla famba destra mi dava fastidio. Ora riposo e poi si ricomincia"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Ci sono tanti modi per provare a guardare al futuro con un sorriso. E Sofia Goggia ne ha scelto uno abbastanza originale: una bella orchidea rosa arrivata da chissà quale ammiratore (o magari amico o familiare, chissà), il modo migliore per mettersi alle spalle l’ennesimo intervento chirurgico sulla via che conduce al pieno ritorno all’attività agonistica. Che potrebbe arrivare a fine anno, magari con la prima “puntata” impostata sulle nevi nordamericane, dove di fatto si aprirà il programma della velocità anche in campo femminile (sarà Beaver Creek a tenere a battesimo le donne jet a metà dicembre). Anche se poi il vero obiettivo stagionale fa rima con Saalbach, teatro nel mese di febbraio dell’appuntamento con i campionati del mondo, dove Sofia punta ad arricchire ulteriormente il proprio palmares.

Goggia, fiducia e voglia di ripartire in fretta

L’intervento alla quale è stata sottoposta la sciatrice bergamasca ha interessato la gamba destra, quella infortunata a inizio febbraio sulle nevi del Tonale. La rimozione delle placche che tenevano unita la tibia s’è resa necessaria per consentire a Sofia di avere maggiore mobilità con lo scarpone. “Sono davvero contenta di essermi tolta questa ferraglia dalla gamba”, ha commentato la campionessa olimpica, sottolineando il fatto che “la presenza delle placche mi creava una certa intolleranza con lo scarpone”.

Una sensazione provata nelle scorse settimane sul ghiacciaio dello Stelvio, che ha accolto Sofia appena 4 mesi e mezzo dopo l’operazione (un tempo giudicato da molti quasi record). Proprio in previsione dell’intervento, effettuato presspo la clinica “La Madonnina” di Milano, Goggia non è partita con le compagne di squadra alla volta del Sudamerica, dove proseguirà la preparazione della nazionale italiana in vista dei primi impegni stagionali, che come da tradizione vedranno la Coppa del Mondo partire sul ghiacciaio del Rettenbach a Soelden a fine ottobre. Appuntamento che quest’anno non vedrà al via Sofia, decisamente più concentrata a tornare per le gare veloci del mese successivo.

Rotta su Beaver Creek- E quel tabù tutto americano…

Il morale di Goggia, insomma, è bello alto in vista della fase di recupero che l’attende. Ora che la “ferraglia” è stata rimossa, è davvero possibile pensare a quando potrà essere messa in calendario la data del possibile rientro. “Ora mi godo una settimana di tranquillità, perché ho lavorato tanto durante l’estate e ho bisogno anche di riposare un po’. Poi riprenderemo con calma, ma con la voglia di arrivare preparata quando più conterà”.

Se davvero Sofia tornerà in pista a Beaver Creek avrà l’opportunità di sfatare quello che rimane uno dei pochi tabù della sua carriera: negli USA infatti la Goggia non è mai riuscita a salire sul gradino più alto del podio, sebbene le 5 vittorie ottenute a Lake Louise in Canada stiano lì a dimostrare che le nervi nordamericane le piacciono, eccome. Peraltro anche le finali di marzo si disputeranno a Sun Valley, negli USA: insomma, le occasioni per rimuovere lo zero non dovrebbero mancare.

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