Qualche giorno di silenzio mediatico dopo le tante rivelazioni una dietro l’altra ma ora Fabrizio Corona è tornato protagonista nella vicenda legata alle scommesse. Dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati per le querele di Casale ed El Shaarawy, il re del gossip è tornato a parlare a raffica, prima sul suo profilo social e poi a Striscia la Notizia. Infine sul suo portale di riferimento Dillinger stronca la puntata di ieri di “Avanti popolo”, ancora dedicata al caso scommesse.
- Corona attacca il programma della De Girolamo
- Corona continua a parlare di omertà ad "Avanti Popolo"
- Seedorf parla di minacce e malavita a Rai3
- L'avvocato di Corona si dice sereno
Corona attacca il programma della De Girolamo
Il fotografo dei vip aveva annunciato in pompa magna la sua partecipazione ad “Avanti popolo” su Rai3 la settimana scorsa, salvo poi parlare di “censura” il giorno successivo. Ieri il programma della De Girolamo su Rai3 è tornato sul caso scommesse con nuovi filmati e con la presenza in studio del ministro Abodi ma a Corona la puntata non è piaciuta.
Corona continua a parlare di omertà ad “Avanti Popolo”
Su Dillnger, il suo sito internet di riferimento, si legge: “Questo non lo faccio vedere, quello neanche. Ma non censuro nessuno. Parola di Nunzia de Girolamo! Ad Avanti Popolo va in scena il nulla. Più di metà della trasmissione è stata realizzata per sfruttare ancora un po’ la scia del successo di share della puntata della scorsa settimana. Ed evidentemente la soluzione degli autori è stata quella di buttarla in caciara, visto che, dopo aver promesso di rivelare tutto quello che era in suo possesso, la simpatica presentatrice non ha fatto vedere… nulla!
Una trasmissione fatta sull’omertà, trasformata com’è triste consuetudine di tanti programmoni in una beatificazione del politico di turno, in questo caso il ministro dello sport Andrea Abodi, canonizzato in studio per aver detto una serie imbarazzante di banalità. “Mandiamo i calciatori ai servizi sociali”.
Seedorf parla di minacce e malavita a Rai3
Un’intervista alla mamma di Fagioli in cui lei si nega dicendo che non vuole farsi intervistare, la De Girolamo che giustifica Fagioli e Tonali (gli altri non li nomina neppure, non sia mai che si rischi la querela) come poveri ragazzi vittime della famiglia, dell’ambiente, della noia…Insomma, la colpa è tutta di Fabrizio che non era “autorizzato a parlare”, che non “era la persona giusta”, che “non ha fatto nessuna inchiesta”.
Il colmo dei colmi è quando Clarence Seedorf dopo aver detto la sua buona dose di banalità, farfuglia qualcosa su minacce ricevute, minacce ai calciatori, malavitosi che chiedono soldi, polizia che interviene “in silenzio” senza che si sappia in giro… C’è da saltare sulla sedia. Ma nulla. Quattro sorrisi di circostanza. E tutto viene liquidato con un applauso senza che nessuno osi fargli una domanda per approfondire quello che ha appena raccontato. Un nulla che riporterà Avanti Popolo al vecchio 3%, Su questo c’è davvero da scommetterci…”.
L’avvocato di Corona si dice sereno
Intanto dopo la querela ricevuta, intervistato da Fanpage.it, ha parlato l’avvocato Ivano Chiesa, che da anni assiste legalmente Corona. Chiesa ha spiegato che l’apertura del fascicolo “è scontata dopo che viene presentata una querela. Vedremo se il pubblico ministero deciderà di proseguire o meno. La denuncia è conseguenza del fatto che Corona ha fatto il suo mestiere. Fa giornalismo d’inchiesta, meno male che esiste. Credo che sia normale che, nel momento in cui vengano sollevate polemiche, qualcuno quereli. Staremo a vedere, chi vincerà”.
L’avvocato Chiesa ha ricordato inoltre come Corona in passato abbia ricevuto sei querele e sia stato assolto altrettante volte: “Sei assoluzioni perché il fatto non sussisteva. Inoltre vorrei ricordare che il mio cliente ha ricevuto l’ultima condanna nel 2008. Abbiamo affrontato 26 processi e ne abbiamo vinti 25″Vedremo chi ha ragione. Sono fiducioso perché conosco il mio assistito”. Lo stesso Corona aveva apertamente sfidato tutti, dicendosi pronto a portare carte e prove in tribunale.