Nuova tegola per Fabrizio Corona che è stato condannato in primo grado a 7 mesi di carcere per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. I fatti risalgono al marzo del 2021 quando il re dei paparazzi aveva reagito in maniera violente contra la decisione del Tribunale di Sorveglianza di farlo tornare in carcere.
Corona: la nuova condanna
L’11 marzo 2021 il Tribunale di Sorveglianza decise che Corona doveva tornare in carcere, in quell’occasione l’imprenditore accolse molto male la notizia e reagì in maniera violenta: prima protestando ferendosi le braccia, poi urlando contro la polizia ed infine spaccando un vetro dell’ambulanza che era arrivata per condurlo in ospedale. Episodi tutti documentati dai video che sono stati presentati come prova.
Corona non andrà in carcere
Non ci sarà carcere però per Fabrizio Corona, ne è sicuro il suo avvocato Ivano Chiesa: “Di certo non andrà in carcere per 7 mesi, è la pena più bassa. E il giudice ha già fissato un’altra udienza per stabilire i criteri di conversione della pena in denaro come richiesto da noi. Al massimo potrebbe tornare in affidamento ma sicuramente niente reclusione”.
“Ci aspettavamo una piena assoluzione – continua il legale – il comportamento dell’autorità giudiziaria nei confronti di Fabrizio è evidente. L’accanimento che c’è stato nei suoi confronti è palese e lui ne ha sofferto. Corona è un uomo in condizioni psichiatriche fragili ed è scoppiato. Ma lo Stato quando sbaglia deve chiedere scusa, come dovrebbe fare il giudice responsabile del provvedimento che aveva determinato quella indegna carcerazione”.
Scommesse: la nuova sfida di Corona
Fabrizio Corona è tornato alla ribalta negli ultimi mesi dopo aver di fatto “lanciato” il filone di calcio scommesse che ha già visto la squalifica di Niccolò Fagioli e di Sandro Tonali. Ma il re dei paparazzi sembra non avere nessuna intenzione di mollare la presa e lancia una nuova sfida fuori dal palazzo di Giustizia di Milano.
Ieri ho acquisito un audio lampante che pubblicherò tra una decina di giorni con le prove della colpevolezza di Zaniolo che gioca e di altri 4 giocatori. Sono quattro nomi diversi da quelli che ho già fatto. Tra di loro c’è un certo “Ale Dubai” che è il soprannome di Florenzi. Questo caso non è finito.