Il caso Inter–Icardi monopolizza la rassegna stampa delle pagine sportive dei quotidiani e tra i commenti alla vicenda spicca quello di Mario Sconcerti, che sul Corriere della Sera si schiera con la dirigenza nerazzurra, a suo dire obbligata ad agire dal comportamento del centravanti e della moglie-agente Wanda Nara. “Era tempo che l’Inter reagisse. Il caso Icardi era diventato insopportabile. Sono settimane che divide la squadra ed è anche di più che sua moglie provoca chiunque”, scrive il giornalista, che poi giustifica l’operato del nuovo ad. “Marotta non poteva non intervenire – scrive Sconcerti -. Doveva farlo e farlo in modo evidente, ufficiale. I panni non potevano essere lavati in famiglia perché non esiste più famiglia all’Inter, il procuratore di Icardi l’ha divisa quasi con sapienza”.
CESSIONE DIFFICILE. Per il giornalista, la scelta di togliere la fascia di capitano a Icardi, seguita poi dalla scelta del giocatore di non rispondere alla convocazione per Vienna, non apre però direttamente all’addio del giocatore nella prossima sessione di mercato. Secondo Sconcerti lo stesso Icardi e Wanda Nara non puntano alla cessione, tra l’altro piuttosto complicata data la situazione. “Non vedo strategie sullo sfondo – scrive ancora Sconcerti -, le parole della signora Icardi sono così dirette e così strane, inopportune anche per un mondo nudo come il calcio da dubitare portino interessi internazionali per il marito. Chi prende Icardi oggi deve spendere 100 milioni, l’ingaggio, e prendersi Wanda Nara, passionaria francamente un po’ scomposta. Non automatico, non facile, anche se Icardi è un grande centravanti”.
“ICARDI PARLI”. Infine Sconcerti si domanda dove finiscano le responsabilità di Wanda Nara e inizino quelle del giocatore che, a suo parere, avrebbe dovuto esporsi. “Ma lui che pensa? Non dice niente, si fa coprire dagli ordigni della moglie, lascia che alle spalle la sua squadra si spacchi? Che comportamento è, da capitano coraggioso? Da maschio latino? Da uomo che rispetta un contratto in scadenza fra due anni? Ne ho viste situazioni simili, giocatori piangere, mogli devote, ma questa storia di Icardi sta diventando il simbolo di quello che non si può sopportare oltre. Ha attaccato le basi stesse della società, il rispetto della squadra per chi la comanda”.