È la sera dei miracoli al Dall’Ara verrebbe da dire a qualcuno, dopo il roboante 5-0 rifilato dal Bologna di Vincenzo Italiano alla Lazio di Marco Baroni. A ben vedere, però, di miracoloso questa squadra ha ben poco. Perché le quattro vittorie consecutive non sono un caso. I 54 punti e il quarto posto in classifica non possono essere una fatalità. I rossoblù sono ormai a tutti gli effetti una… piazza Grande. Una realtà che conferma che si può continuare a volare fra le stelle e a scrivere pagine indelebili di una storia che quando la ammiri il cuore ti si gonfia.
Si muove la città, vibra, riscopre l’ebbrezza di poter ancora lottare per quella Champions League riassaporata nella passata stagione dopo sessant’anni e, ora, ancora tremendamente alla portata. A impreziosire questa sera, così dolce che si potrebbe bere e da passare in centomila in uno stadio, il tocco morbido di Orsolini e l’incornata violenta di Fabbian, che incarnano tutto il bello del calcio e che sono fulgida riprova di come questo Bologna sul rettangolo di gioco parli un… Italiano perfetto.
Metto la freccia e vado sulla luna, sembra suggerire il destino guardando la classifica ora e, forse, lassù, dove il sogno sembrava non potersi ripetere, questa squadra può davvero tornare. Il destino, poi, non si smentisce mai. Perché a farne le spese potrebbe essere proprio il grande ex, Thiago Motta, costretto con la sua Juventus a incassare il sorpasso da quella squadra che ha contribuito a rendere vincente e a cui ha, probabilmente, voltato le spalle troppo presto, ammaliato da una Vecchia Signora in cui sai che cosa non c’è? Non c’è l’anima. Una cosa preziosa, che questo Bologna ha da vendere. Per iniziare a dire tanto chi se ne frega, di “Motta” mi importa una…
