La Serie A si unisce ufficialmente al campo dei ribelli in lotta con la Fifa: la Lega Calcio ha infatti aderito al reclamo presentato dal sindacato internazionale dei calciatori FifPro e dai principali campionati europei presso la Commissione Ue per denunciare l’abuso di posizione dominante da parte della Federazione internazionale, accusata di aver reso troppo fitto il calendario.
- Calendario, il reclamo alla Ue di FifPro e campionati contro la Fifa
- Calendario, il comunicato della Serie A contro la Fifa
- Serie A contro la Fifa: le parole di De Siervo
Calendario, il reclamo alla Ue di FifPro e campionati contro la Fifa
Il calendario del calcio internazionale è troppo fitto, il che crea un danno alla salute dei calciatori e alla qualità delle competizioni nazionali. È questa la tesi avanzata dal sindacato internazionale dei calciatori FifPro e dai principali campionati europei nel reclamo contro la Fifa presentato alla Commissione Europea: nel mirino, in particolare, l’istituzione del nuovo Mondiale per Club (al via a giugno) e dell’allargamento dei Mondiali 2026 a ben 48 nazionali. Un reclamo al quale partecipa anche la Serie A, come precisato oggi in una nota della Lega Calcio.
Calendario, il comunicato della Serie A contro la Fifa
“Il calendario internazionale di calcio, eccessivamente saturato, mette a rischio la sicurezza e la salute dei giocatori, e minaccia la sostenibilità economica e sociale di importanti competizioni nazionali apprezzate per generazioni dai tifosi in Europa e nel mondo”: queste il nucleo più importante del comunicato diffuso dalla Lega Calcio, che accusa la Fifa di abuso di posizione dominante. La Fifa, secondo i “ribelli”, ricopre infatti “ruoli contrastanti come organo di governo e organizzatore di competizioni, che danno origine a un conflitto di interessi”.
“Il reclamo – continua la nota – illustra come l’imposizione delle decisioni della Fifa sul calendario internazionale costituisca un abuso di posizione dominante e violi il diritto dell’Unione Europea”.
La nota cita poi due recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea, quelle sulla Superlega e sul caso Diarra, per ricordare che la Fifa deve “esercitare le sue funzioni di ente regolatore in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato, così da neutralizzare suddetto conflitto di interessi. In questo contesto, il coinvolgimento dei rappresentanti dei sindacati dei calciatori e delle Leghe nel processo decisionale sulle questioni relative al calendario è giuridicamente indispensabile”.
Serie A contro la Fifa: le parole di De Siervo
La nota è stata accompagnata dalle parole dell’a.d. della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo. “La Serie A, come quasi tutti gli altri Campionati europei, negli ultimi 20 anni non ha aumentato il numero di partite – ha ricordato il dirigente – Al contrario, Fifa e Uefa, ciclo dopo ciclo, hanno incrementato costantemente le dimensioni delle loro competizioni sia per i Club che per le squadre nazionali e ora abbiamo raggiunto un punto di saturazione nel calendario. Il problema del sovraccarico del calendario non è causato dalle competizioni delle Leghe, ma dalla Fifa, con il suo nuovo formato e la durata dei tornei, e dalla Uefa con la Nations League e le nuove competizioni Uefa per club, con un numero maggiore di date e partite”.
Tuttavia il percorso intrapreso dalla Uefa è stato determinato anche dalle decisioni di club e Leghe nazionali. “La differenza è che la Uefa ha avuto una significativa consultazione con tutte le parti interessate, Leghe comprese, e ha deciso una riforma del formato delle competizioni per club dopo una lunga discussione – ha sottolineato De Siervo -. La Fifa ha imposto il suo nuovo format e le sue competizioni senza alcuna discussione, consultazione e senza accettare di avere alcuna forma di rapporto con gli organizzatori delle altre competizioni”.