Domani alle 15:00 andrà in scena Crotone-Udinese, sfida valida per la 31a giornata di Serie A TIM. Il bilancio tra Crotone e Udinese in Serie A è in perfetto equilibrio, con due vittorie a testa e un pareggio; solo contro il Chievo (tre) i calabresi hanno ottenuto più successi nel massimo campionato.
Nonostante la carica che lo contraddistingue fin dai tempi di Perugia, Serse Cosmi non è ancora stato in gradi di sovvertire il trend negativo che sta condannando i calabresi alla Serie B. Tuttavia, la squadra affronterà, da qui alla fine, ogni avversario a mille, come se fosse una vera e propria finale:
“L’Udinese non sarà più motivata dei miei ragazzi. Le motivazioni nostre sono quelle degli avversari. Non voglio pensare che la nostra squadra affronti le otto partite senza motivazioni, o motivazioni parziali. Lo dobbiamo per dovere nel rispetto della città e della società. Potrei aggiungere anche per noi stessi, e lì tocchiamo una sfera molto soggettiva. Le motivazioni, dunque, sono al massimo. Voglio che la squadra giochi come è giusto che venga fatto, non solo questa ma tutte quelle che rimangono. Durante la settimana c’è impegno, applicazione, durante gli allenamenti c’è tutto quello che un allenatore vuole durante la settimana; poi in partita in pochi attimi tutto viene vanificato”.
Una parola anche sulle assenze della formazioni, che però sta lentamente recuperando uomini:
“Quelle di Marrone e Benali sono le uniche due assenze. Poi oggi abbiamo spostato la rifinitura al pomeriggio, credo che Di Carmine sia disponibile domani. Cigarini è tornato in allenamento da due o tre settimane, ma la sua condizione è migliorata, l’idea è di utilizzarlo il prima possibile”.
Un’atteggiamento che contraddistingue questa avventura di Cosmi è quello di non parlare dopo le partite. Perchè?
“Finita la partita con lo Spezia il giorno stesso non ho detto niente, parlare a fine partita non aggiunge nulla, perché c’è un aspetto psicologico che non è tale da poter essere lucidi. Mi sono ripromesso di riparlare a inizio settimana, ha parlato prima il direttore poi io ho parlato il giorno dopo. É dura ricominciare ogni settimana come stiamo ricominciando noi dopo quello che succede nelle partite. É dura perché sei quasi costretto a ripetere le stesse cose, fai davvero una fatica enorme ad andare oltre, se non quello di mantenere vivo un gruppo e fargli capire che quello che stiamo facendo dipende solo da noi, e quindi ci diamo appuntamento alla partita successiva per poter eliminare degli errori che sono sotto gli occhi di tutti”.