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Pezzotto e calcio: le multe automatiche fino a 5000 euro per i furbetti dello streaming

N una diretta su YouTube il commissario dell'Authority, Capitanio, presenta la situazione di Piracy Shield, la piattaforma anti pirateria, e rilancia sulle multe automatiche

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

La piena soddisfazione espressa dall’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, per le ulteriori strette in ambito pirateria evidenziano quanto pesi questo effetto perverso sul sistema calcio e sull’industria in merito al versante diritti. L’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha riportato al centro del dibattito la piattaforma anti pirateria Piracy Shield, creata e voluta per tutelare i detentori di questi diritti e il rispetto di questi player che hanno investito su Serie A e coppe europee.

Che cosa potrebbe cambiare, rispetto al recente passato? Se quanto affermato da Massimiliano Capitanio avrà seguito, e lo avrà, le ipotesi ventilate sono di applicare sanzioni, multe automatiche per chi viola i diritti delle società tv e streaming che trasmettono le partite. Un’idea tornata in auge per contrastare la pirateria e ciò che va sotto la definizione di “pezzotto“.

La lotta alla pirateria e il Piracy Shield

Ma di che cosa si tratta, esattamente? E come possono essere applicate queste “multe automatiche”? Nella recente tavola rotonda a cui hanno preso parte i principali attori della scena tra i quali Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom, Romano Righetti di Dazn e Lega Serie A, si è parlato delle evoluzioni soprattutto del discusso Piracy Shield entrato in funzione lo scorso febbraio e delle nuove modalità per rintracciare i trasgressori e delle relative sanzioni per chi ususfruisce di tali contenuti – partite e gare sportive in primis, ma nonm esclusivamente – in modo illecito.

L’Agcom ha difeso la piattaforma e ha presentato dei dati a tale proposito che dimostrano la fondatezza della tesi a difesa di Piracy Shield, pur ammettendo che il danno economico per le emittenti rimane grave.

Per dare una misura all’entità del fenomeno, secondo i dati Ipsos forniti da Federico Bagnoli Rossi, presidente della FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), il 39% degli adulti italiani ha commesso almeno un atto di pirateria. Nel 2022 si sono verificati in totale 345 milioni atti di pirateria, contro i 319 milioni del 2023. Ancora molti, se si pensa che i danni economici sono stimati intorno ai 2 miliardi di fatturato perso e con più di 11.000 posti di lavoro a rischio. Quasi metà degli italiani (il 47%) non è però totalmente consapevole della gravità delle trasgressioni.

L’ipotesi multe automatiche

Una modalità di contrasto e prevenzione alberga nella maggiore e capillare diffusione di informazioni sui danni causati dalla pirateria a tutto il sistema Calcio, dai club fino ai lavoratori e alle tasche sempre più piene della criminalità organizzata. Il commissario Agcom ha anche anticipato alcune integrazioni al sistema anti-pezzotto che interessano da vicino gli utenti e a cui accennavamo sopra.

Ci sarà infatti un protocollo tra Procura e Guardia di Finanza, per consentire la trsmissione dei dati degli utenti all’autorità giudiziaria. Inoltre è iniziato il dialogo, dopo alcune reticenze iniziali, con Google e Cloudflare. “Quando le sanzioni agli utenti finali arriveranno, non vogliamo che si dica che si tratta di una repressione non democratica. La pirateria è un reato, ed è giusto che chi ne usufruisce ne paghi le conseguenze”.

Insomma, se si ci riuscirà a creare questo presupposto indispensabile allora si potrebbe approdare ad una più rapida individuazione degli utenti finali che attuano l’illecito e che potrebbero vedersi recapitare sanzioni che partono dai 150 euro fino ad un massimo di 5.000 euro.

“Il protocollo di collaborazione tra la Procura Generale di Roma, la Guardia di Finanza e AGCOM consentirà di scambiarsi informazioni finalizzate ad attuare la legge, inclusa la sanzione da 150 fino a 5.000 euro per gli utenti finali“, ha spiegato Capitanio.

La soddisfazione della Lega

In altri termini, quando si avranno i dati necessari a individuare chi effettivamente commette una violazione allora verranno applicate e recapitate le sanzioni dirette. Ovviamente non si tratta solo di calcio, ma di ogni forma di contenuto trasmesso sulle piattaforme a pagamento dalle società che ne hanno acquistato i diritti e che sarebbero, in una simile circostanza, parte lesa.

“Oggi registriamo un passo fondamentale nella lotta alla pirateria. Finalmente, grazie al protocollo firmato dall’AGCOM con la Guardia di Finanza e la procura della Repubblica di Roma, i dati identificativi degli utilizzatori del pezzotto saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria”, ha commentato l’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo.

Pezzotto e calcio: le multe automatiche fino a 5000 euro per i furbetti dello streaming Fonte: ANSA

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