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Serie A sempre più povera di stelle: Chiesa al Barcellona, Dybala in Arabia, Osimhen a chi offre di più

I pochi campioni che ancora giocano nel campionato italiano scappano, in qualche caso sono addirittura messi alla porta: c'era una volta il torneo più bello del mondo.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Uno dopo l’altro, se ne stanno andando tutti. I campioni, i giocatori di maggior talento. Quelli in grado di infiammare le folle, di far sognare i tifosi con le loro giocate. È una Serie A sempre più povera di stelle quella che ha preso il via alla chetichella lo scorso fine settimana, con mezza Italia in vacanza. Molti, alle prese col mare, la montagna, le città d’arte e i viaggi all’estero, forse non se ne sono neppure accorti. Al loro rientro troveranno un campionato ulteriormente depauperato. Spogliato di qualche altro asso. Tutti via. Tutti in direzione del grande calcio o dei grandi ingaggi.

Serie A, tutti gli addii da Calafiori a Zirkzee

L’elenco di star che hanno già salutato il campionato è bello ricco. Zirkzee è sbarcato a Manchester, sponda United. Un altro protagonista del miracolo Bologna, Calafiori, è riuscito pure lui a guadagnarsi la Premier: l’ha preso l’Arsenal. Immobile è diventato un turco napoletano al Besiktas. Szczesny ha rescisso con la Juventus, che ha vissuto la circostanza col sollievo di chi s’è liberato d’un peso. Via anche Luis Alberto e i suoi colpi da mago: se li godranno i tifosi dell’Al Duhail, squadra del Qatar. E via pure Giroud, volato dall’altra parte del mondo, al Los Angeles Fc, a godersi gli ultimi scampoli di onorata carriera.

In partenza pure Chiesa, Dybala e Osimhen

Ma il meglio, forse, deve ancora andar via. La Juventus non vede l’ora di liberarsi di un altro fardello, una promessa mai sbocciata del tutto e ora quasi un fastidio da allontanare: Federico Chiesa. L’esterno della Nazionale ha già detto sì al Barcellona, va trovata un’intesa anche se l’Inter rimane in agguato. Molto probabile, però, che il figlio d’arte approdi in Catalogna, privando la Serie A delle sue sgroppate. Ha già le valigie pronte per l’Arabia Saudita, invece, Paulo Dybala. Mentre il Napoli aspetta con impazienza da oltre due mesi che qualcuno si faccia avanti per Victor Osimhen: il centravanti del terzo Scudetto sarà sbolognato a chi offre di più, anche se saranno meno dei 130 milioni agognati De Laurentiis.

Povero calcio italiano: oggi conta poco o nulla

Insomma, sarà una Serie A sempre meno ricca di stelle, fatte salve alcune eccezioni. Se fino agli Anni 80 e 90, ma anche nei primi anni Duemila, il calcio italiano riusciva ancora a essere un punto d’arrivo privilegiato per i big di tutto il mondo, oggi non è più così. Quei pochi campioni che ancora bazzicano da queste parti, scappano appena possono. E se non vogliono farlo, in qualche caso sono addirittura accompagnati alla porta. Magari per pochi spiccioli, magari per qualche milioncino. C’era una volta il campionato più bello del mondo: oggi la Serie A è soltanto polvere di stelle.

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