Il nuovo Brescia è pronto a tornare a ruggire! Il colpo di teatro di Massimo Cellino che continua a dirsi truffato dal Gruppo Alfieri ala luce dei crediti di imposta (fasulli) non versati nei mesi di febbraio e marzo ha portato i lombardi a una pesante penalità in classifica e una retrocessione in Serie C, nonostante la salvezza acquisita sul campo. Quindi l’esclusione dai professionisti con la città che, da qualche settimana, si aggrappa a Giuseppe Pasini con il fine di non sprofondare nell’anonimato del campionato dilettantistico. Il numero uno della Feralpisalò è sempre più intenzionato a cedere il titolo sportivo, o meglio a creare una fusione tra i leoni del Garda e il Brescia che verrà.
Le prossime tappe e le date cruciali
Il prossimo giovedì 3 luglio, il Consiglio Federale decreterà la scomparsa del Brescia dal calcio professionistico dopo 114 anni di storia. Ma nella stessa data, Pasini è pronto ad annunciare il passaggio della sua creatura (Feralpisalò) in città. L’altra data da cerchiare in rosso per i tifosi biancazzurri è quella del 15 luglio, entro quel giorno, infatti, deve essere registrato il cambio di denominazione alla Figc con il fine di continuare a giocare tra i professionisti. Se tutto questo dovesse andare in porto, ecco che il nuovo Brescia inizierà la sua avventura con il raduno e la partenza per il ritiro di Pianborno in val Camonica, mercoledì 16 luglio.
La doppia partita di Pasini
Il presidente della Feralpisalò, nonché leader dell’azienda siderurgica europea specializzata nella produzione di acciai per l’edilizia, è pronto a fare sul serio. Pasini, infatti, giorno dopo giorno, starebbe intensificando incontri con imprenditori locali e possibili sponsor, tra questi ci sarebbe la DAC di Giuseppe Scuola (già main-sponsor del Brescia calcio nella passata stagione in Serie B). Nelle prossime ore, inoltre, il presidente avrà anche un incontro con i vertici di A2A, la multiutility italiana che opera nei settori dell’energia, dell’acqua e dell’ambiente con sede a Milano e Brescia, potrebbe essere un altro sponsor da affiancare a Feralpi e la stessa DAC. Quindi il nodo stadio: l’obiettivo è quello di trasferire la Feralpisalò dal lago alla città, ovvero dall’attuale Turina al Mario Rigamonti. Il cambio di denominazione e sede deve essere però fatto entro il 15 luglio.
Una rosa competitiva
Se tutto questo dovesse andare in porto entro i tempi stabiliti, il nuovo Brescia avrà una rosa altamente competitiva con il fine di cercare di tornare in Serie B dopo appena un anno. Pasini vuole ripartire da Dimitri Bisoli, dieci anni in città e ormai sempre più bandiera del club bresciano con il figlio d’arte che è disposto a ritagliarsi pure l’ingaggio. Tra le altre conferme spiccano Di Molfetta, Balestrero, Zennaro e Tomaselli (insomma lo zoccolo duro della Feralpisalò). Quindi i primi possibili acquisti potrebbero essere Ferrari (centravanti del quotato Vicenza) e il portiere Alfonso. L’allenatore, invece, dovrebbe essere ancora una volta Aimo Diana.
Le parole di Altobelli
Nei giorni scorsi, Alessandro (Spillo) Altobelli, è stato intervistato dal quotidiano Bresciaoggi e si è soffermato sulla possibile fusione con la Feralpisalò del nuovo Brescia. “Sono sicuro che con Pasini il calcio in città ha un futuro roseo, con un presidente che è un grande imprenditore e che anche nel calcio ha dimostrato di saperci fare. Avete visto in questi anni cosa ha fatto la Feralpisalò? L’ha portata in Serie B, mi auguro tanto che Pasini prenda in considerazione questa possibilità ed è lui a darla a noi, che siamo sportivi, amanti del calcio e innamorati del Brescia. Grazie a Pasini sono certo che potremmo rivedere la nostra squadra in alto con una dirigenza e un organigramma all’avanguardia. A Brescia sono arrivato nel 1974, ho debuttato da professionista, ci ho giocato 3 anni, poi ne ho fatti 11 all’Inter, uno alla Juventus e sono tornato a Brescia per finire la carriera: qui calcisticamente ho iniziato e qui ho finito. Per questo mi sento bresciano, conosco perfettamente quello che i bresciani vogliono, sentono. I miei 3 nipoti sono nati qui. Ecco, penso che sia arrivato il momento di contraccambiare. E credo di poter fare qualcosa nel mio ambito: nel calcio posso fare e dare qualcosa”.