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Shanghai, Berrettini bello e vincente: piega due volte al tiebreak O'Connell. Poi arriva l'esultanza in napoletano

Ritorno vincente (e convincente) di Berrettini, che a Shanghai batte O'Connell dopo più di due ore (e ora trova Rune). Ironica la firma a fine match, che rende l'idea della fatica fatta...

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il martello è tornato, a strettissimo giro di posta: Matteo Berrettini si prende di forza il secondo turno al Masters 1000 di Shanghai, fugando i dubbi sulla sua tenuta fisica dopo il problema agli addominali che lo aveva costretto ad abbandonare il quarto di finale di Tokyo contro Mannarino. L’australiano Christopher O’Connell comunque non è che gli abbia reso la vita poi tanto facile: ha ceduto due volte al tiebreak, ma non prima di aver venduto a caro prezzo la propria pelle, riuscendo dunque a offrire al romano un test molto attendibile in vista dei prossimi turni. Proprio quello che serviva a Matteo per rimettersi subito in carreggiata.

Corsa a inseguimento, un test bello probante

O’Connell ha cercato soprattutto di mettere alla frusta Berrettini nel primo set, quando gli è scappato via con un break nel quinto gioco, sfruttando qualche errore di troppo col rovescio dell’italiano. Che pure è stato bravissimo nel replicare immediatamente al tentativo di fuga dell’avversario, procurandosi due palle break nel game successivo (tutte annullate) e poi una terza ai vantaggio, quella che effettivamente l’ha rimesso subito in partita.

A quel punto i turni di servizio sono diventati preponderanti, col solo Berrettini che ha dovuto salvare un’altra palla break prima di portare il set al tiebreak (zero punti concessi nei successivi due turni di battuta).

Tiebreak in rimonta, vinto con esperienza

Dove però le cose non si sono messe per il verso sperato: O’Connell è salito sul 5-1, poi però un filotto di 4 punti consecutivi ha rimesso in carreggiata Matteo, che s’è salvato con un ace e con un paio di errori col dritto dell’australiano. Che ha avuto il primo set point sulla racchetta ma sul servizio dell’italiano (rovescio sul nastro e cambio di campo sul 6 pari), che a sua volta ne ha sciupato uno tirando un dritto troppo profondo sul 7-6 e servizio O’Connell.

Altre due palle set sul servizio altrui non hanno prodotto effetti (clamorosa quella salvata dall’australiano con un dritto che ha appena pizzicato la riga, visto dall’occhio di falco dopo la chiamata out del giudice di linea), poi però Berrettini se l’è procurata una e con un servizio potente al corpo ha chiuso la questione sull’11-9 dopo oltre un’ora di gioco.

“Mama do Carmine”: Berrettini ci scherza su

I due set point sciupati hanno pesato tanto nella testa di O’Connell, che nel primo gioco del secondo parziale ha subito pagato dazio a un pizzico di frustrazione, concedendo due palle break (Matteo s’è fatto bastare la prima). Al contrario, Berrettini ha preso fiducia e ha concesso veramente poco alle velleità del rivale, che l’ha insidiato per davvero soltanto nel quarto gioco, quando l’ha portato ai vantaggi senza però ottenere la palla del contro break.

La tavola sembrava bella imbandita per una chiusura rapida e indolore, ma quando è andato a servire per il match ecco che il romano s’è inceppato, perdendo la battuta a zero. Nel game successivo è arrivata una palla break che O’Connell ha disinnescato a fatica, e a quel punto la patita s’è trascinata nuovamente al tiebreak, dove però Matteo è partito decisamente meglio, ottenendo un minibreak nel quinto scambio, spedendo poi uno sciagurato dritto in rete.

L’equilibrio s’è spezzato soltanto quando O’Connell non è riuscito a mettere una prima (altrimenti solo ace o roba simile, per entrambi): il primo match point sul servizio dell’australiano è stato disinnescato dal solito ace, poi però sul secondo grazie a una battuta profonda e a una splendida smorzata Berrettini ha chiuso i conti, vincendo una vera e propria battaglia di nervi (e di muscoli). Tanto che nella firma sulla telecamere a fine gara il messaggio è arrivato forte e chiaro: “Mamm do Carmine”. Insomma, una bella sudata.

Secondo turno con Rune: un test bello probante

Al secondo turno l’asticella è destinata ad alzarsi: Berrettini affronterà Holger Rune, testa di serie numero 12, recente semifinalista a Tokyo (ha perso contro Arthur Fils) con il quale è svantaggio negli scontri diretti, l’ultimo dei quali perso a Cincinnati la scorsa estate al terzo set dopo aver dominato il primo.

In precedenza Berrettini aveva perso anche ad Acapulco all’inizio del 2023 (ma in quel caso il 6-0 1-0 fu dettato soprattutto da un problema fisico che lo costrinse a ritirarsi all’inizio del secondo set), mentre era stato vittorioso il primo incrocio datato marzo 2022 a Indian Wells (anche in quel caso con epilogo al terzo).

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