La Liguria non fa en plein, ma almeno non c’è scappata la doppia beffa. Perché dopo la sconfitta (preventivabile) di Fabio Fognini contro Tommy Paul è arrivata una sofferta vittoria per Matteo Arnaldi, che ha superato in rimonta al terzo set il giovane statunitense Zachary Svajda, 22 anni il prossimo 29 novembre, numero 160 del mondo ma giustiziere di Mannarino nel primo turno. Un successo davvero sudato di Arnaldi, che pure ha trovato il modo per ottenere quello di cui andava in cerca, mettendosi alle spalle un periodo complicato che lo aveva visto faticare anche in Davis Cup, complice un piccolo problema fisico.
- Arnaldi in rimonta: Svajda vicino all'impresa
- Troppo Paul per Fognini (ma quanti errori!)
- Toh, è tornato Tsitsipas: bella vittoria su Nishikori
Arnaldi in rimonta: Svajda vicino all’impresa
Alla fine i conti il sanremese l’ha fatti tornare, ma non dopo essersela vista decisamente brutta. Perché lo statunitense Svajda non s’è prestato a fare la vittima sacrificale: ha salvato 6 palle break nel primo set (due in verità ne ha dovute annullare anche Matteo) giocando poi un tiebreak perfetto, vinto per 7-2 dopo essere andato sul 5-1 al cambio campo.
L’entusiasmo del giovane americano ha rischiato di indirizzare irrimediabilmente il match di Arnaldi, costretto a inseguire un break di svantaggio nel secondo parziale, per fortuna sua prontamente rispedito al mittente con un provvidenziale contro break. È questo il momento in cui la partita cambia padrone: il ligure prende fiducia, i colpi di Svajda si fanno più imprecisi e meno potenti e un filotto di 4 giochi consecutivi consegnano il set all’italiano, che soprattutto mette a posto un po’ di percentuali al servizio (chiuderà sopra l’80% di punti vinti con la prima: fino a quel momento la media era decisamente molto inferiore).
Nel terzo e decisivo set però la battaglia è servita: l’americano fatica nei propri turni di servizio, ma alla fine l’occasione per scappare la spreca nel nono gioco, con Arnaldi costretto ad annullare due palle break. Ennesima sliding door di una partita che Matteo riesce a far sua grazie al break che trova nel game in cui Svajda serviva per restare nel match, che diventa anche quello del 6-4 col quale su chiude una partita che qualche intoppo l’ha mostrato. E adesso nel terzo turno tutto sembra indicare l’ennesima sfida contro Medvedev, affrontato già tre volte nell’ultimo anno e mezzo, sempre con il russo in grado di dettare la propria legge (a Madrid ad aprile l’ultimo incrocio: vittoria in rimonta al terzo).
Troppo Paul per Fognini (ma quanti errori!)
A Shanghai è invece terminata l’avventura di Fabio Fognini: troppo forte sul cemento Tommy Paul (testa di serie numero 11) per poter pensare a un altro upset del 37enne di Arma di Taggia, che aveva battuto Luciano Darderi al debutto nel torneo in terra cinese. Match oggettivamente fuori portata per il ligure, che nel primo set ha ceduto tre volte la battuta senza mai riuscire a replicare al ritmo imposto dallo statunitense, che nel secondo ha avuto vita un po’ più dura, riuscendo però ad approfittare di un passaggio a vuoto di Fognini nel settimo gioco, perso a zero sul proprio servizio.
Il 6-1 6-3 finale si spiega anche con i 33 errori non forzati mandati a referto da Fabio, troppi per poter realmente pensare di avere una chance contro uno dei giocatori attualmente più solidi del circuito. Fognini può consolarsi comunque all’idea di restare ancora stabilmente nella top 80 mondiale, pronto ad affrontare gli ultimi appuntamenti della stagione che nel suo caso potrebbero prevedere anche il ritorno sulla terra in qualche Challenger di buon livello.
Toh, è tornato Tsitsipas: bella vittoria su Nishikori
A Shanghai torna a battere un colpo anche Stefanos Tsitsipas, che in tre dei quattro precedenti tornei disputati (Montreal, Cincinnati, US Open e Tokyo) era sempre uscito al primo turno. La vittoria su Nishikori in due set (7-6 6-4) vendica quella subita in Canada due mesi fa, oltre a riconsegnare il greco un po’ di fiducia dopo un periodo certamente negativo, che l’ha visto peraltro uscire dalla top 10 mondiale.
Il francese Alexander Muller, avversario nel terzo turno, potrà servire come cartina tornasole per capire se la vittoria sul giapponese sia stata solo un caso, o se davvero il tifoso genoano Tsitsi (che a fine partita ha scritto 7784 sulla telecamera: sarebbe l’acronimo del sui soprannome qi-qi-ba-si scritto in linga cinese) sia sulla retta via per risalire la corrente.