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Sheriff, la sorpresa della Champions con una storia oscura

La squadra rivelazione di Tiraspol espressione di una potente holding 

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Ha battuto Shakthar e Real Madrid, diventando una squadra simbolo per tutti coloro che, qualche mese fa, si sono opposti al progetto Superlega dei top club europei. Ma quella dello Sheriff Tiraspol, team che a San Siro rischia di sbattere l’Inter fuori dalla Champions League, non è propriamente una favola. 

La potente holding dello Sheriff 

Ex Tiras Tiraspol, lo Sheriff è la squadra del centro più importante della Transnistria, piccola regione della Moldavia al confine con l’Ucraina. Teatro di una guerra civile nel 1991, la Transnistria aspira all’indipendenza formale, ma di fatto è già oggi uno stato nello stato all’interno della Moldavia: ha una propria moneta, un suo governo e una sua bandiera in cui spiccano falce e martello, richiamo ai valori dell’Urss e all’amicizia con l’odierna Russia di Putin. 

Prima che una squadra di calcio lo Sheriff è una holding che detiene un potere pressoché assoluto nella regione, grazie alle sue dimensioni economiche e all’appoggio politico proprio della Russia. Il gruppo detiene un giro d’affari superiore al Pil della Moldavia e gestisce una moltitudine di affari, dai supermercati alle pompe di benzina. Col tempo e grazie all’appoggio al partito politico Obnovlenie ha finito per sovrapporsi allo stato nella gestione del potere: i fondatori della holding Sheriff sono due ex KGB, Viktor Gushan e Ilya Kazmaly, e Tiraspol è un centro in cui si mescolano affari leciti e non, che riguardano ex agenti segreti, terroristi, contrabbando di droga, armi e materiale radioattivo. E dove il rispetto dei diritti umani sembra essere un dettaglio per le autorità locali. 

Lo Sheriff nel calcio

Il potere della holding Sheriff non poteva non trovare uno sbocco anche nel mondo dello sport. Nel ’97 Gushan e Kazmaly hanno rilevato il Tiras e ne hanno cambiato il nome in Sheriff, trasformandolo in una realtà senza pari nel panorama del calcio moldavo. L’ulteriore salto di qualità soprattutto due anni fa, dopo che la Federcalcio moldava ha deciso di eliminare il limite di calciatori stranieri. Grazie al suo potere economico e alle agevolazioni garantite dal governo della Transnistria lo Sheriff ha acquistato un gran numero di giocatori stranieri (soprattutto sudamericani e africani) che gli hanno permesso di trasformare il suo dominio in patria – ha vinto 19 degli ultimi 20 campionati – in ambizione di livello europeo. 

Queste le premesse all’exploit in Champions League, culminato con l’impresa del Santiago Bernabeu, arrivato grazie a un gioco sì difensivo, ma accompagnato da grande determinazione da parte della squadra allenata dall’ucraino Vernydub. I valori dei giocatori in campo dicono che l’Inter parte favorita, ma dipingere lo Sheriff come Davide che combatte i Golia del calcio internazionale potrebbe essere un grave errore.      

Sheriff, la sorpresa della Champions con una storia oscura Fonte: Getty Images

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