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Sinner-Berrettini, le parole sussurrate a rete dopo la vittoria al secondo turno a Wimbledon. Il gesto eloquente per sancire l'amicizia

Sollievo per Jannik che ha sofferto troppo durante il match contro il giocatore romano che ha dimostrato di essere tornato ai suoi livelli, soprattutto sull'erba

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Sinner-Berrettini ha segnato una cesura indiscutibile, in questo Wimbledon 2024. Prima e dopo questo secondo turno, che per qualità tecnica e tattica avrebbe meritato di essere visto più avanti, abbiamo accumulato emozioni e pragmatismo su quanto esibito sui campi d’erba più celebri della storia del tennis. Non ci sono partite paragonabili, per intensità e mentalità.

Matteo ha dimostrato di essersi ritrovato, grazie a un sapiente piano di rientro e anche al supporto di un team che lo ha aiutato nel vedere riflesso il campione che sa di essere e che non si è mai perso. Aveva solo bisogno di tempo, per riconciliarsi. Intanto Sinner ha proseguito nella sua personale ascesa, acquisendo un primato ineguagliabile in cima al ranking ATP e dimostrandosi tra i pochissimi in grado di turbare Novak Djokovic e Carlos Alcaraz.

Wimbledon, prima e dopo Sinner-Berrettini

Ieri sera ci hanno donato un incontro epico, disputato ciascuno con le proprie e uniche peculiarità, comprese quelle soft skills che nel tennis contribuiscono a costruire un bagaglio importante ai loro livelli. L’epilogo poteva essere quello che abbiamo visto sul tabellone, ma anche il suo opposto. E non avremmo trovato nulla da eccepire. Neanche Jannik lo avrebbe fatto, visto quanto detto sotto rete a Berro.

Compagni in Coppa Davis con personalità e caratteri molto distanti, eppure altrettanto rilevanti in chiave di costruzione del gruppo vincente, si sono conosciuti, stimati e anche voluti bene a tal punto da dimostrare con sincerità questi sentimenti sul piano sportivo.

La gratitudine del pubblico per lo spettacolo sportivo

Al secondo turno, sul Campo Centrale gremito del tempio tennistico per eccellenza, Sinner e Berrettini hanno disputato un derby grandioso, concluso dopo quattro set (e tre tie-break) con il trionfo del campione altoatesino. Matteo è stato intelligente, puntuale, ha infilato un numero di ace impressionante e dimostrato un feeling ritrovato con la racchetta nel torneo del Grande Slam dove ha saputos empre dare il meglio.

A fine gara, sull’ultima pallina, tutto il pubblico presente si è alzato per rendere omaggio a due giocatori che hanno disputato un match peerfetto, palla su palla, punto su punto. Un riconoscimento che entrambi si sono voluti poi regalare, giunti a rete quando di prassi è il momento di scambiarsi una stretta di mano e salutarsi.

Fonte: IPA

Il gesto di stizza di Jannik

Che cosa si sono detti sotto rete

A chiunque abbia seguito Sinner-Berrettini non è sfuggito questo momento, accompagnato da espressioni sorridenti e distesi pur con evidente delusione da parte di Matteo che lascia Wimbledon al secondo turno, perdendo anche i punti che qui lo scorso anno erano stati imortanti. Che cosa si sono detti? Jannik si è rivolto al rivale-amico dicendogli: “Bravo Matteo, sei stato grande. Bella partita”, si riesce a leggere dal labiale intercettato dalle telecamere.

Non può replicare diversamente Matteo, che ricambia a parole con un ovvio “Grande Jannik, bravissimo” a siglare quell’amicizia a cui abbiamo accennato. L’abbraccio affettuoso sigla l’introduzione ai saluti e alla stretta di mano con l’arbitro ma non con il pubblico. Un numero proprositato di persone arrivate per assistere al derby azzurro, a cui ha dimostrato affetto e ammirazione come e più che nei riguardi del paladini di casa.

Durante l’uscita dal campo di Matteo, il compagno di Nazionale si è alzato in piedi per applaudirlo insieme a tutto il pubblico del centrale. Solo Jannik è capace di tanto.

Le dichiarazioni ai microfoni e il punto di svolta

Ai microfoni qualche ammissione, senza eccedere di Sinner. Matteo “Mi ha fatto un in bocca al lupo per il prosieguo del torneo e ha detto di andarmi a prendere Wimbledon, ci proverò. Una cosa è certa: è bello rivedere giocare Berrettini a questi livelli. E’ stato un match di un livello molto più alto di un normale secondo turno, putroppo i sorteggi non li possiamo controllare. Abbiamo iniziato la partita con un sorriso, abbiamo finito più o meno allo stesso modo. So che Matteo continuerà a giocare così e so già che salirà tantissimo in classifica. Lui sull’erba è veramente tanto forte”.

La chiave è stata sicuramente il servizio che Berrettini ha sfruttato e ha consentito di portarlo avanti. E su questo Sinner è stato altrettanto sincero: ora dovrà lottare al terzo turno contro Kecmanovic venerdì 5 luglio. Con un amico in più a tifare per lui.

Sinner-Berrettini, le parole sussurrate a rete dopo la vittoria al secondo turno a Wimbledon. Il gesto eloquente per sancire l'amicizia Fonte: Getty Images

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