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Sinner, sul caso doping l’allarme della mamma di Rune: preoccupazione e teorie del complotto sul virus di Acapulco

La madre del tennis danese preoccupata dal caso doping di Sinner e dalle possibili contaminazioni per gli atleti: il virus che ha colpito i big ad Acapulco è l’ultima dimostrazione

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Il caso doping di Jannik Sinner da una prospettiva diversa. Le parole della mamma di Holger Rune forniscono un nuovo scenario sulla vicenda, quello di una mamma preoccupata dal fatto che anche tutte le precauzioni possibili possano evitare il rischio di cadere in un caso di doping.

La preoccupazione di mamma Anneke

Sul caso doping di Jannik Sinner si sono espressi quasi tutti o quasi. Ma un po’ a sorpresa arrivano anche le parole di Anneke Rune, mamma del giovane talento danese Holger. E il suo punto di vista sulla vicenda è diverso rispetto a molti altri e più concentrato anche sul futuro del figlio: “La cosa più inquietante di questo caso è rendersi conto di quanto sia semplice trasmettere il clostebol ad altre persone. Basta pensare a quanti fan salutano i tennisti, quante superfici toccano. I giocatori in una situazione del genere rischiano di diventare nevrotici. In molti paesi il clostebol è disponibile solo tramite prescrizione quindi i rischi sono bassi, ma in Italia è un farmaco da banco, quindi la trasmissione è più semplice. La prima cosa da fare è quella di alzare i limiti mimimi”.

L’allarme per il mondo del tennis

I casi di contaminazione come quello di Sinner rischiano di diventare il grande spauracchio per i tennisti: “Ci sono stati casi in cui un atleta è risultato positivo dopo aver mangiato una carne di una mucca che aveva ingerito steroidi. E non sono casi isolati. Di certo i tennisti non possono starsene seduti tutto il giorno a mangiare banane biologiche”.

Poi Anneke Rune parla anche della squalifica di Sinner: “Ritengo che tre mesi di sospensione così come un anno siano troppi. Non conosco i dettagli del suo caso però. Le critiche degli atleti sono dettate dal fatto che le linee guida siano molto diverse da atleta ad atleta in casi in cui si tratta di incidenti e non di doping. Uno degli aspetti su cui concentrarci è quello delle tempistiche in modo che gli atleti possano riprendere rapidamente la propria carriera”.

Il virus di Acapulco e le teorie del complotto

Le parole di Anneke arrivano a distanza di un giorno dal virus che ad Acapulco ha fatto fuori praticamente mezzo tabellone del torneo concentrandosi in particolare sui big. Chissà se la preoccupazione della mamma di Rune per le contaminazione non dipenda anche da questo. A distanza di un giorno non si sa ancora cosa abbia portato al ritiro per problemi intestinali di Ruud, Paul e dello stesso Rune. L’opzione più accredita è stata quella di un’intossicazione alimentare ma i rischi per gli atleti possono essere dietro l’angolo, e invece di un avvelenamento da cibo, ci può essere una positività dovuta a un prodotto alimentare contaminato.

E sul virus che ha colpito i big in campo ad Acapulco nel corso delle ultime ore sono spuntate anche delle curiose teorie del complotto, con dei mandanti non meglio specificati che avrebbero deliberatamente tolto dalla competizione i migliori atleti presenti nel tabellone. Resta da capire però secondo i complottasti quale fosse l’obiettivo finale di questa macchinazione.

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