Jannik Sinner continua a macinare record su record, le vittorie del numero 1 al mondo stanno diventando così comuni che rischiano di non fare neanche più notizia. Il talento, la sua etica del lavoro, la sua solidità in campo sono ormai note ma i numeri raccontano una storia che all’occhio dei meno esperti rischia di essere ancora inedita e che forse svela anche un piccolo segreto dopo il successo a Wimbledon.
Il dato da record
Si cercano spesso le risposte sul perché Jannik Sinner sia il numero 1 del mondo. Il suo livello in campo è sotto gli occhi di tutti, ma “Eye-test” a parte a raccontare quello che succede in campo c’è anche il supporto dei numeri. E nel dominio del numero 1 al mondo ci sono dei dati che aiutano a comprendere appieno il valore dell’azzurro. Nelle classifiche dell’ATP, l’altoatesino ha un primato di quello che non ti aspetti: al servizio nel corso delle ultime 52 settimane è al numero 1 assoluto con il 91,2% dei game vinti, molto meglio di “big server” come lo statunitense Fritz (secondo con l’89,4%), e del potente francese Mpetshi Perricard (89,0%). In questa speciale classifica che vede Berrettini al settimo posto, per Carlos Alcaraz c’è solo la nona posizione.
Il servizio che fino a qualche tempo fa veniva considerato un punto debole dell’italiano sembra ora invece il suo punto di forza. Un’analisi più attenta dimostra quanto Sinner sia migliorato non solo in termini di potenza ma nella capacità di costruire i suoi vincenti dal servizio, lo dimostra il fatto che l’azzurro ha anche la percentuale più alta di punti vinti con la seconda di servizio (il 59,6%) decisamente più alta di Alcaraz (56,9%).
Seal: l’amicizia nata agli US Open
Per i tifosi italiani Seal non è più solo un cantante e un artista, ma è diventato un vero e proprio talismano portafortuna. Il cantautore inglese che ha tifato per Jannik Sinner nel corso degli US Open 2024, ha fatto la sua comparsa anche in occasione della finale di Wimbledon contro Alcaraz: “Ci siamo conosciuti per la prima volta 4 anni fa agli US Open – ha rivelato in un’intervista al Quotidiano Nazionale – Lui disse che gli piacevano i miei vestiti, io gli risposi che adoravo il suo tennis e così siamo diventati amici. Ma non sono il suo talismano, non ha bisogno di me per vincere. Per me è un privilegio vederlo giocare ma vado alle sue partite soprattutto perché è incredibilmente positivo come essere umano. Vedere questa umiltà e questa empatia in un ragazzo così giovane è estremamente raro. L’Italia è fortunata ad avere un ragazzo come lui”.
La rivelazione di Andrea Petkovic
La finale di Wimbledon di domenica scorsa ha calamitato l’attenzione di tutto il mondo del tennis passato e presente. Tra gli spettatori che hanno seguito con grane interesse la sfida tra Sinner e Alcaraz, anche l’ex tennista Andrea Petkovic che ha rivelato: “Devo ammettere che questa volta ho fatto il tifoso per Sinner, forse per la prima volta era preoccupata che vincesse Carlos. Altrimenti non avremmo avuto una vera e propria rivalità, ho fatto il tifo per il tennis. Ma dopo la fine della partita, ho capito che sia Jannik che Alcaraz saranno dominanti ancora a lungo e che il tennis alla fine vince sempre”.