Tutto il mondo per un attimo ha trattenuto il fiato: Jannik Sinner e Nick Kyrgios abbracciati con pullover natalizio d’ordinanza e l’albero alle spalle, ma in fondo è bastato poco per capire che quell’immagine fosse unicamente frutto dell’AI. Che ogni tanto tira brutti scherzi e si prendere gioco delle persone, anche se forse in questo caso il “gioco” lo ha fatto per davvero, con Kyrgios che subito ne ha approfittato per commentare ironicamente lo scatto a proprio vantaggio. “Ecco io e il Grinch”, ha commentato l’australiano, anche se poi bisognerebbe capire se per Grinch intendeva proprio quello che voleva rubare il Natale o piuttosto che voleva “rubare il tennis”: per quanto visto nel 2024, anche la seconda potrebbe essere una ipotesi assai percorribile.
- Dal Plan de Corones a Monte Carlo: parte l'operazione Melbourne
- Il programma 2025, con in mezzo l'udienza al TAS
Dal Plan de Corones a Monte Carlo: parte l’operazione Melbourne
Sinner magari alla vista dell’immagine si sarà fatto una risata, impegnato com’era tra una visita e un’altra a parenti e amici nelle valli dove è nato e cresciuto. Una tradizione forte più del tempo e dello spazio: sperava di tornare a casa almeno per i due giorni di festa, e così è stato. Si è concesso tanti selfie con gli amici e anche con insospettabili sconosciuti, e di tanto in tanto pure qualche… intromissione in selfie altrui (vedere per credere).
Dal caldo di Dubai alla neve di Plan de Corones il passo è stato breve, e anche la permanenza, visto che ad attendere Jannik c’è già un aereo che lo porterà direttamente nella sua abitazione a Monte Carlo, dove farà scalo per qualche giorno in attesa di salpare alla volta dell’Australia il prossimo 2 gennaio.
Perché la difesa del primo slam stagionale già incombe, e questa è l’unica cosa che conta nella mente dell’altoatesino: presentarsi a Melbourne tirato a lucido, dopo che avrà disputato un paio di match di esibizione, il primo contro Popyrin il 7 gennaio, un altro il 10 contro un avversario ancora da stabilire. Sarà questo il percorso che porterà il numero uno del mondo all’esordio nella nuova stagione: nessun torneo di preparazione, come già avvenuto lo scorso anno, ma tanto allenamento e pochi rischi da prendere.
Il programma 2025, con in mezzo l’udienza al TAS
Di queste festività natalizie resta l’immagine di un Sinner sorridente e senza troppi pensieri, immortalato con un bel giaccone griffato Nike sulle nevi dell’Alta Badia in un posto con su scritto “Casa, dolce casa”. Un ritorno alle origini fugace assieme agli amici di sempre, preludio a un nuovo “giro del mondo” che lo vedrà ripartire ancora una volta dall’Australia, con il programma di inizio 2025 che prevede poi la difesa del titolo ATP 500 di Rotterdam (3-9 febbraio), quindi l’assalto all’ATP 500 di Doha (17-23 febbraio) prima della doppia trasferta nei sunshine double di Indian Wells (il torneo dove lo scorso anno venne trovato positivo al Clostebol) e Miami.
Ma il giorno segnato sul calendario è comunque un altro: martedì 11 febbraio a Losanna è in programma il processo davanti al TAS, che dovrà esprimere un parere sul ricorso presentato dalla Wada dopo che l’ITIA (l’agenzia per l’integrità legata al doping associata all’ATP) aveva ritenuto il numero uno del mondo del tutto innocente dopo la rilevazione di infinitesimale tracce del metabolita del Clostebol nel controllo effettuato lo scorso marzo nel torneo californiano. Una tappa fondamentale per sapere cosa ne sarà del 2025 di Jannik, che potrebbe incorrere in una squalifica da 12 a 24 mesi, oppure semplicemente nel secondo grado di assoluzione (a quel punto, argomento definitivamente chiuso).